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La Chiesa di Francesco più aperta ai divorziati La vicenda

Ne parlava in un vademecum da vescovo. Ieri l'incontro con rabbino e patriarca. Poveri in San Pietro: il Pontefice li fa invitare dalla Caritas

La Chiesa di Francesco più aperta ai divorziati La vicenda

Città del Vaticano - Il ciclone Bergoglio procede nella riforma della Chiesa. Quella che in tanti aspettiamo, e che è già contenuta nella scelta del nome Francesco, così come l'ha illustrata lui stesso qualche giorno fa ai giornalisti manifestando la sua predilezione per «una Chiesa povera per i poveri». Alcuni cambiamenti si sono già visti in questi giorni. Papa Francesco non aspetta le diplomazie per attuare quello che dice. Anzi, per testimoniare quello che è. Il settimanale Panorama oggi in edicola ha diffuso l'anticipazione di alcuni stralci di Il cielo e la terra, il libro scritto nel 2010 dall'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio insieme con il rabbino Abraham Skorka che la Mondadori pubblicherà il 29 marzo, vigilia di Pasqua. In questi scritti il futuro Papa argomentava in modo già innovativo sulle caratteristiche dei leader religiosi, sul rapporto con la politica e il potere, sul futuro delle religioni. Sempre ieri si è avuta notizia che Francesco ha chiesto che la Caritas di Roma distribuisca i biglietti d'invito alla messa in coena domini del giovedì santo, 28 marzo, tra le persone povere che assiste. Secondo fonti della Prefettura della Casa pontifica anche la Comunità di Sant'Egidio e altre organizzazioni parteciperanno alla selezione delle persone che potrebbero partecipare alla lavanda dei piedi del Papa. E ieri è stata la giornata dell'amicizia tra fedi diverse: ha incontrato il rabbino capo Di Segni e il patriarco ortodosso Bartolomeo.

Lo scopriamo giorno per giorno: lo stile di Bergoglio è la testimonianza, semplice ed essenziale. Il cristianesimo del nuovo Papa non è un cristianesimo che stabilisce pre-condizioni. Ma un cristianesimo che crede nella «tenerezza», che abbraccia e comprende, consapevole che la salvezza è in Cristo Gesù. «Una delle caratteristiche del cattivo capo è quella di essere eccessivamente prescrittivo», scrive Bergoglio in Il cielo e la terra. E parlando ancora del compito di coloro che guidano le chiese, scrive: «L'umiltà è ciò che garantisce la presenza del Signore: quando qualcuno è autosufficiente, quando ha tutte le risposte per tutte le domande, questa è una prova che Dio non è con lui». Un filo di scettiscimo trapela invece sui «fenomeni di guarigione, persino quando si manifestano le rivelazioni, le visioni; tutte queste cose, mi fanno mettere sulla difensiva».

Da quanto si è visto finora, si può forse dire che quello di Francesco è un cristianesimo attrattivo, che include più che escludere. Senza fughe in avanti, però. O avventurose aperture su temi come l'eutanasia e l'aborto, veri motivi dello scontro con la presidente argentina Cristina Kirchner. Anche sui matrimoni gay, «contrari al progetto divino», non c'è d'attendersi particolari concessioni. Semmai una certa comprensione potrà verificarsi in prospettiva nei confronti dei divorziati. Il nuovo Papa è molto sensibile al tema dei sacramenti, la confessione e l'eucarestia. Nel Vademecum per l'accesso ai sacramenti scritto da arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio si mostrava più condiscendente verso la possibilità che i divorziati risposati si accostino alla comunione. Anche in questo sarebbe in continuità con Benedetto XVI che alla Giornata mondiale delle famiglie di Milano disse che «la Chiesa ama queste persone.

Il grande compito» delle comunità e delle parrocchie è «di fare realmente il possibile perché sentano di essere amate, accettate, e non si sentano “fuori”».

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