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Le compagne di Melissa in aula col bombarolo

Le compagne di Melissa in aula col bombarolo

Brindisi. Alle 9 del mattino sono già affacciati alle finestre. «Vogliamo giustizia», ripetono gli studenti della scuola Morvillo Falcone quando passa il furgone della polizia penitenziaria. All'interno c'è Giovanni Vantaggiato, 69 anni, l'imprenditiore-killer, l'uomo che 19 maggio dell'anno scorso premette il telecomando azionando la bomba che colpì l'istituto. Nell'esplosione rimasero ferite 9 persone e morì Melissa Bassi: aveva 16 anni, i suoi genitori Massimo e Rita sono nell'aula del palazzo di giustizia di Brindisi, dove si celebra il processo. Vantaggiato, accusato di strage aggravata dalla finalità terroristica, entra alle 9,30: è avvolto in un cappotto di lana beige, lo sguardo assente, visibilmente dimagrito. «É tutto artefatto, sta costituendo uno stato per chiedere l'infermità mentale» dice il procuratore di Lecce Cataldo Motta, cosa che emerge anche da alcune intercettazioni ambientali. In aula ci sono anche Selena e Azzurra, due delle ragazze ferite nell'attentato: «Siamo ansiose perché sappiamo che lui è qui, a due passi da noi» spiegano.

Il processo è stato aggiornato a giovedì.

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