Politica

Un'altra misteriosa telefonata prima dell'interrogatorio dai pm

Conversazione di 7 minuti e mezzo tra Antonino Ligresti e Sebastiano Peluso. Il giorno dopo il ministro in Procura

L'avevamo detto: i rapporti fra la famiglia del ministro Anna Maria Cancellieri e i Ligresti sono multistrato, come le torte nuziali. Il caso pareva politicamente disinnescato con le precisazioni che la titolare della Giustizia aveva dato in Parlamento il 5 novembre scorso. In quell'occasione aveva rivendicato la sua azione umanitaria in difesa degli amici travolti dall'inchiesta torinese, in particolare per tutelare Giulia Ligresti, allo stremo in carcere e a rischio anoressia. Una spiegazione che spiegava fino a un certo punto i contatti con Antonino, fratello del patriarca Salvatore Ligresti, e con la compagna di Salvatore, Gabriella Fragni. Perdipiù sullo sfondo, tutto da decifrare, del lavoro svolto presso le società del declinante gruppo Ligresti dal figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, fra il 2011 e il 2012. Un quadro complesso, dunque.

Ora si scopre che c'e anche dell'altro. Spunta una terza telefonata fra il ministro e Antonino Ligresti, piazzata oltretutto in una data molto importante: il 21 agosto, alla vigilia dell'interrogatorio come teste della Cancellieri da parte dei pm di Torino. Non solo: i tabulati raccontano anche di contatti frequenti, sempre nel corso dell'estate, fra i Ligresti e Sebastiano Peluso, il marito del ministro.
Dal punto di vista penale potrebbe cambiare poco o nulla, ma sul piano politico l'imbarazzo cresce. E diventa sempre più difficile, particolarmente per il Pd alla vigilia delle primarie, giustificare tutto quel traffico di conversazioni.
La nuova telefonata che complica la vita del ministro è del 21 agosto. E dura sette minuti e mezzo. Strano. La Cancellieri ha già parlato con Gabriella Fragni, sua amica da una vita, il 17 luglio, giorno delle retata, e poi con Antonino il 19 agosto. Ha portato la sua solidarietà alla Fragni, ha spiegato le linee del suo intervento umanitario a Ligresti il 19 agosto, facendogli capire che chiamerà i due vicecapi di dipartimento del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano, per sensibilizzarli sul dramma di Giulia. E allora perché risente Antonino il 21 agosto? Oltretutto di quella conversazione lei ha parlato solo in modo criptico e sibillino ai pm. «Ieri sera - dice il 22 agosto Cancellieri ai magistrati - Antonino Ligresti mi ha inviato un sms chiedendomi se avessi novità. Gli ho risposto che avevo effettuato la segnalazione nei termini che ho sopra spiegato, nulla di più». Già, ma come ha risposto il ministro? Tutti pensavano che avesse inviato a sua volta un sms. E invece no. A quanto pare ha composto il numero di Antonino e l'ha ragguagliato. Non è un po' troppo?

Come se non bastasse ecco che i tabulati disegnano altre linee, tutte da esplorare: ci sono contatti, diciamo pure telefonate, anche fra Sebastiano Peluso, marito di Anna Maria Cancellieri, e il solito Antonino Ligresti, punto di riferimento di una famiglia in grandi difficoltà dopo gli arresti del fratello e delle nipoti. Che si dicono Peluso e Ligresti? La solita teoria dei buoni sentimenti pare francamente una coperta troppo corta e anche le sacrosante preoccupazioni per le condizioni di salute di Giulia, a rischio suicidio in cella, devono fare i conti con i doveri istituzionali di un ministro. Che dovrebbe muoversi con discrezione e sobrietà.
Qualcosa non quadra. In una storia fin troppo ingarbugliata: in un perimetro stretto stretto e sempre più affollato si muove fra il 2011 e il 2012 anche Pergiorgio Peluso, figlio di Sebastiano, superdirigente del gruppo Ligresti in un periodo critico, fra il 2011 e il 2012.

Un altro punto delicato in una storia sempre più imbarazzante.

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