Politica

Coppie di fatto e fine vita, il Vicariato "boccia" Marino

Settimana scorsa l'assenza alla "Marcia per la vita", ieri l'apertura ai registri per le coppie gay. Il canidato piddì alle comunali preoccupa la Chiesa di Roma: "La vita va tutelata"

Coppie di fatto e fine vita, il Vicariato "boccia" Marino

L'assenza di Ignazio Marino, candidato per il centrosinistra alle elezioni comunali di Roma, alla "Marcia per la Vita" che settimana scorsa aveva portato nella Capitale oltre 30mila persone provenienti da tutto aveva scatenato accese polemiche. Polemiche che si erano rinnovate per la posizione che l'esponente del Pd ha preso sulle coppie di fatto e, in particolar modo, sul favore accordato per il riconoscimento alle coppie omosessuali. Adesso si muove la Chiesa che esprime, sebbene senza fare il nome del candidato democrat, una pesante bocciatura per quella sinistra che intende portare avanti politiche contrarie alla famiglie e alla vita.

Il Vicariato romano ha ribadito il netto "no" alle coppie di fatto, ancor più se dello stesso sesso, e ha rilanciato l'invito a rispettare la vita fino al suo termine naturale. la Chiesa capitolina ha ricordato che il futuro sindaco non dovrà perdere tempo dietro ai registri sul fine vita - registri che, tra le altre cose, non avrebbero alcun valore legale - ma impegnarsi piuttosto ad approvare politiche che "favoriscano, in collaborazione con le altre istituzioni, a cominciare dalla Regione, l’assistenza" per chi è nella fase terminale della vita. In vista della scadenza elettorale per il Campidoglio, l’editoriale di Roma Sette, il settimanale della Diocesi della capitale in edicola domani con Avvenire, suona come una "bocciatura" di Marino. Proprio sui suoi temi etici il candidato del centrosinistra si espresso chiaramente nel corso della campagna elettorale. "Se vinciamo metteremo fine a ogni discriminazione - ha spiegato giusto ieri Marino - nell’ambito delle competenze che lo stato assegna alle città, daremo vita creando il »certificato di unione« che riconosca amministrativamente le coppie di fatto e i loro diritti". Non solo. L'assenza di Marino alla "Marcia per la Vita" aveva scatenato in Campidoglio accese polemiche e un vivace battibecco con Gianni Alemanno che, invece, aveva marciato alla testa del corteo dicendosi favorevole a portare avanti politiche tese a tutelare e promuovere la famiglia. Politiche che il sindaco uscente ha avviato già nel corso della prima legislatura.

Nell’editoriale intitolato I cristiani e il voto: quale futuro per la città?, il Vicariato fa notare che il rinnovo dell’amministrazione comunale non è soltanto una normale scadenza della vita democratica, ma anche un’occasione per scegliere i valori che saranno a fondamento della vita della città nei prossimi anni. E nel testo sono tracciate le priorità: il sostegno di politiche volte ad aiutare la famiglia fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna; la difesa della vita fino al suo termine naturale; l’attuazione di politiche lavorative che favoriscano la maternità; il riposo festivo dei negozi; l’accoglienza e l’integrazione per la pacifica convivenza e il rispetto fra uomini di culture e religioni diverse. Nell’editoriale viene, quindi, evidenziato che le figure amministrative cui i romani affideranno il compito del governo della città "compiranno le scelte politiche che determineranno concretamente la vita dei cittadini, in base alla loro idea di uomo e della vita umana". Roma Sette sottolinea in proposito che a seconda di come venga definito l’essere umano "i rapporti interpersonali, le leggi che regolano l’economia, i valori trasmessi nell’educazione vengono declinati diversamente: la questione antropologica è anche, ed essenzialmente, questione sociale". Proprio per questo il rinnovo dell’amministrazione comunale non è soltanto "una normale scadenza della vita democratica, ma anche un’occasione per scegliere i valori che saranno a fondamento della vita" della città nei prossimi anni.

E viene subito sottolineato nell’editoriale che "è avvertita da molti l’esigenza che Roma sia una città a misura d’uomo, in cui la dignità inviolabile di ogni persona, in particolare dei più emarginati e dei più fragili, sia difesa e tutelata".

Commenti