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Eterologa, pro / Così si restituisce alla coppia la libertà di scelta

Una legge che vietasse l'inseminazione con l'intervento di un donatore, anonimo, non solo era insensata, ma addirittura medievale

Una dottoressa del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita
Una dottoressa del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita

Era ora. Una legge che vietasse l'inseminazione con l'intervento di un donatore, ovviamente anonimo, non solo era insensata, ma addirittura medievale. Mi domando come mai la Corte costituzionale solo adesso si sia accorta che essa non si concilia con la nostra Carta e vada pertanto eliminata dal novero delle leggi ammissibili. Comunque, meglio tardi che mai.

Giova rammentare che il succitato divieto entrò in vigore in tempi relativamente recenti, alcuni anni fa,

suscitando stupore, per non dire rabbia, nei laici. I quali però dovettero rassegnarsi: l'assurdo provvedimento fu infatti convalidato da un referendum popolare, notoriamente inappellabile. Personalmente non immaginavo che la Consulta avrebbe ripristinato lo statu quo ante. Me ne rallegro. Non perché sia interessato a diventare padre con l'aiuto di un estraneo (mi bastano e avanzano i quattro figli che ho messo al mondo autonomamente e con il decisivo contributo di mia moglie), quanto perché sono persuaso che la paternità e la maternità siano diritti indipendenti da mere questioni chimiche, se mi si passa l'aggettivo.

Una coppia vuole un bambino, ma non riesce a concepirlo per motivi vari? Non vedo perché debba rinunciare a soddisfare il proprio desiderio in quanto il codice proibisce la fecondazione eterologa, cioè con l'utilizzazione del seme di un ignoto signore. Che importa allo Stato se il mio erede ha il mio Dna o quello di uno sconosciuto? I bambini si amano se li allevi, se te ne prendi cura e vuoi il loro bene; non è indispensabile che siano sangue del tuo sangue. Questa è retorica antiquata, irrazionale e anche un filo ripugnante.

Se così non fosse, e avessero ragione i cattolici nel ripudiare la menzionata fecondazione eterologa, estremizzando il concetto della purezza del concepimento bisognerebbe rifiutare in toto anche l'adozione, che invece è considerata un atto di generosità estremo, e lo è. Sia quindi benvenuta la sentenza liberatoria della Corte costituzionale, che rende giustizia a coloro che hanno sofferto e soffrono causa la rinuncia per legge ad avere la prole.

La decisione peraltro eviterà in futuro che molti coniugi, impossibilitati in patria, si rechino all'estero per ottenere la sospirata gravidanza. Questo in effetti accadeva fino a ieri: dato che nel nostro Paese stordito era impossibile ricorrere alle banche del seme, c'era chi, per avere soddisfazione, si sottoponeva a trasferte dispendiose e non alla portata di tutti i portafogli.

Per quanto riguarda i cattolici, delle cui idee abbiamo il massimo rispetto pur non condividendole, sappiano che la fecondazione eterologa non è un obbligo, ma una facoltà. Se a essi non piace, non vi ricorrano. Ma non impediscano a chi la pensa diversamente da loro di fare il contrario.

Amen.

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