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Ddl Stabilità, polemica sulla retroattività degli sconti fiscali

Il presidente della commissione Finanze rileva l'"errore". Il ministro: "Tecnicalità che si ripresentano ogni volta che si toccano le aliquote"

Ddl Stabilità, polemica sulla retroattività degli sconti fiscali

C'è un punto, all'interno del ddl Stabilità che ha tutte le sembianze di una beffa. Per i contribuenti, naturalmente. Si tratta di una regola che renderebbe gli sconti fiscali retroattivi, in barba allo Statuo del contribuenti che stabilisce il contrario.

Insomma, se tutto dovesse rimanere così com'è, già alla prossima dichiarazione dei redditi, gli italiani riceveranno l'ennesima stangata. Perché su tutte le spese (dagli assegni al coniuge alle spese di adozione, passando per gli interessi per il mutuo, per le spese di assicurazione e via dicendo) graveranno le due nuove misure introdotte dal governo: tetto massimo di 3mila euro totali e nuova franchigia di 250 euro.

Si parla di uno sconto massimo ottenibile di 570 euro, senza nemmeno poter usufruire del taglio di un punto dell'Irpef (che non è retroattivo).

Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, interpellato sulla questione, ha risposto in maniera sibillina: "È una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le aliquote: il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013 dal punto di vista di cassa". Quello che è certo, ribadito dallo stesso Grilli, è che si tratta di "una questione complessa con i saldi sul 2012 e gli anticipi sul 2014 che saranno di competenza del 2013".

"Il taglio delle detrazioni vale 1 miliardo rispetto ai 6,5 derivanti dal taglio di un punto dell’Irpef sulle
aliquote più basse: ci sono 5,5 miliardi che entrano nelle tasche degli italiani"
, ha spiegato Grilli.

Intanto, a rimarcare l'errore della retroattività è stato Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze della Camera, dicendosi però certo che "naturalmente il Parlamento correggerà" tutto.

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