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Decreto del fare, ecco le misure anti crisi

Sbloccati 3 miliardi per i cantieri di strade, ferrovie e scuole. Stanziati 5 miliardi per le pmi che comprano nuovi macchinari. Sforbiciata ai certificati delle aziende

Decreto del fare, ecco le misure anti crisi

Ecco le principali misure contenute dal decreto del "fare" approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri:

Cinque miliardi alle pmi che comprano nuovi macchinari

La Cassa depositi e prestiti si trasforma in una banca per le aziende di piccole dimensioni che vogliono investire in macchinari, per crescere e competere. Tra le misure approvate ieri una prevede che le piccole e medie imprese possano «accedere a finanziamenti a tasso agevolato per l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo». L'accesso ai finanziamenti sarà possibile fino al 31 dicembre 2016. Di tutto rispetto il plafond a disposizione delle Pmi: cinque miliardi di euro, da anticipare «presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti». I finanziamenti, ha spiegato giorni fa il ministro Saccomanni, saranno a lungo termine.

Meno certificati per le aziende: il risparmio può valere 8 miliardi

«All'esame del Consiglio dei ministri porteremo molte misure di semplificazione, che favoriranno la ripresa del settore produttivo e se ben attuate, porteranno risparmi alle aziende, in termini di minore burocrazia, del valore di circa otto miliardi di euro». Il ministro per la Pubblica amministrazione Giampiero D'Alia ha spiegato in questi termini il pacchetto di misure per semplificare la burocrazia che grava sull'impresa. Si va dal Durc telematico, ad una semplificazione degli obblighi in materia di sicurezza del lavoro e di prevenzione degli incendi. Scompaiono dei certificati datati, come quello per la «sana e robusta costituzione» richiesti per lavorare nella pubblica amministrazione.

Più garanzie per le imprese che chiedono prestiti alle banche

Più garanzie alle aziende che si rivolgono alle banche per avere soldi in prestito. Il governo ha deciso di ampliare il fondo, già esistente, che sostiene lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese concedendo una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dagli istituti di credito. Per «assicurare un più ampio accesso al credito delle piccole e medie imprese», si spiega nel provvedimento approvato dal governo al consiglio dei ministri di ieri, si rafforza il Fondo di garanzia, con l'aggiornamento dei criteri per l'accesso ai finanziamenti e con «l'incremento della misura massima di copertura del Fondo fino all'80 per cento dell'importo dell'operazione finanziaria».

Cittadinanza più semplice per i nati nel nostro Paese

Piccolo anticipo dello ius soli, provvedimento per il quale il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge si batte dal giorno della sua nomina. Anche se la norma non dovrebbe rientrare nel decreto legge ma in un altro ddl, è in arrivo una disposizione che riguarda il diritto di cittadinanza dei figli degli immigrati nati in Italia. La misura, in sintesi, dà un taglio alla trafila burocratica da seguire per vedersi riconoscere la cittadinanza italiana una volta compiuti i 18 anni. In pratica, anche se i genitori non hanno effettuato gli adempimenti amministrativi attualmente necessari, chi compie la maggiore età potrà ottenere la cittadinanza anche presentando semplicemente certificati medici o scolastici.

Multe per gli uffici pubblici lumaca: nuove leggi solo due giorni l'anno

Norma anti burocrazia lenta e a favore dei tanti cittadini che restano in attesa di autorizzazioni da parte di uffici pubblici. Una norma tra quelle approvate ieri dal consiglio dei ministri, aggrava il risarcimento danno già previsto per la Pa ritardataria. Se un procedimento della pubblica amministrazione si incaglia il responsabile rischia fino a 4.000 euro di multa. Ogni giorno di ritardo vale 50 euro. Tra le altre norme anti burocrazia, il rilancio di certificazioni sui titoli di studio in lingua inglese e cambi di residenza che valgono automaticamente per i rifiuti. Nella bozza di decreto in entrata c'è anche la previsione di due sole date, primo gennaio e primo luglio, per l'entrata in vigore delle novità legislative.

Strade, ferrovie e scuole: sbloccati 3 miliardi per i cantieri

Nella bozza entrata al consiglio dei ministri, anche un piano per le infrastrutture. Al contrario delle previsioni, non ci sarà il definanziamento della Tav Torino-Lione, resta quello del Ponte sullo stretto di Messina. Così si finanziano per tre miliardi opere già cantierate o cantierabili. Si facilita l'apertura di 6.000 cantieri, soprattutto nei comuni con meno di 5mila abitanti. Ci sono 600 milioni di euro per le opere sulla rete ferroviaria, 300 milioni per la manutenzione di quella viaria e 100 annui per l'edilizia scolastica. Le risorse per ristrutturare e mettere in sicurezza scuole sono state promesse dal premier Letta fin dall'inizio del suo mandato e sono considerate una priorità da tutta la maggioranza.

Sforbiciate alle bollette elettriche: alle famiglie 500 milioni in più

È una delle misure più attese e consiste, in termini burocratici, nella cancellazione di alcune voci della componente A2 della bolletta. Una sforbiciata alle voci che ritroviamo nei bollettini dell'energia elettrica. Secondo il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato la misura vale 500 milioni di euro. A tanto ammonta il risparmio per i consumatori. Per lo Stato dovrebbe essere a costo zero perché gli oneri finirebbero a carico delle grandi società che lavorano con le energie rinnovabili. Nella bozza in entrata al consiglio dei ministri, anche un taglio ad alcuni incentivi per le fonti rinnovabili. Infine una svolta sul web: nell'uso del wi-fi non sarà più richiesta l'identificazione personale dell'utente.

Giustizia, neolaureati al lavoro: più veloce l'ingresso in tribunale

È la novità di ieri, nel senso che non era compresa nelle bozze circolate nei giorni scorsi. Il ministero per la Pubblica amministrazione e quello per la Giustizia hanno messo a punto una serie di misure che puntano a smaltire l'arretrato enorme della giustizia civile, al ritmo di un milione di cause ogni cinque anni. Si prevede un ricorso più marcato alla mediazione, che diventa obbligatoria in molti casi (tranne le cause che comprendono una richiesta di risarcimento danni e quelle che riguardano la circolazione su strada).

Poi l'ingresso di neolaureati meritevoli nei tribunali per aiutare i giudici a smaltire l'arretrato e la previsione di soli tre tribunali, Roma, Milano e Napoli, per gli investitori esteri.

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