Politica

Decreto sulle liberalizzazioni Oltre 1700 emendamenti Il governo verso la fiducia

Dopo il via libera della Commissione Industria del Senato, il dl sulle liberalizzazioni è approdato in aula. Tutte le novità al vaglio di Palazzo Madama

Decreto sulle liberalizzazioni Oltre 1700 emendamenti Il governo verso la fiducia

Annacquate o no le liberalizzazioni del governo Monti per andare in porto hanno bisogno di un voto di fiducia. L'esecutivo si appresta a chiedere il sì dei due rami del parlamento perché sul decreto sono stati presentati ben 1.700 emendamenti. Ieri notte è arrivato il via libera, in commissione Industria del Senato, oggi il testo approda in aula. Il varo del decreto è previsto entro venerdì ed è molto probabile, quindi, che Palazzo Chigi ponga la fiducia sul provvedimento. Tante le modifiche apportate al provvedimento (dai taxi alle farmacie).

Il premier Mario Monti fa sapere che vigilerà "con molta attenzione" anche il passaggio alla Camera "per assicurarci che il testo finale contenga i risultati desiderati" dall'esecutivo. Resta aperta la querelle della Tesoreria unica, con Roberto Maroni che minaccia di guidare la rivolta di Regioni e Comuni. Proprio il tema della Tesoreria unica ha aperto, in mattinata, il cammino del decreto a Palazzo Madama. Lega e Idv avevano presentato delle pregiudiziali di costituzionalità: tesi respinta dall'aula con i voti degli altri gruppi. La notte scorsa la Commissione Industria aveva licenziato il testo sotto la regia dei due relatori, Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd): un loro emendamento ha portato alcune novità per i consumatori. Nel caso di furto dell'auto il rimborso sarà più veloce, mentre la diminuzione della polizza degli automobilisti che non fanno incidenti sarà automatica. Misure che si aggiungono alle altre a tutela dei consumatori introdotte in commissione. Soddisfatti i capigruppo di Pdl e Pd, Maurizio Gasparri e Anna Finocchiaro. Il Terzo Polo, invece, nel complesso si dichiara scontento. Rutelli parla di "influenze negative di Pdl e Pd", riferendosi con molta probabilità agli articoli su taxi e professionisti.

Dopo il via libera del Senato il decreto passerà alla Camera. E' già stato stabilito che a Montecitorio l'esame della Commissione si concluderà entro il 19 marzo, quando il testo arriverà in aula. E i margini per ulteriori cambiamenti sono davvero risicati.

Comuni e Regioni in rivolta

Resta aperta la querelle della Tesoreria unica, con Regioni e Comuni in rivolta: "Nessun ente locale non avrà i soldi da spendere", ha rassicurato il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli. "La centralizzazione della Tesoreria - ha spiegato - non è fine a sé stessa ma è per un efficientamento della gestione della liquidità".

La Lega, da parte sua, è pronta a dare battaglia e minaccia una "class action" contro la misura.

Commenti