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Il denaro pubblico di Idv? Al padrone di casa: Tonino

Di Pietro affitta al partito le sedi nazionali di Milano e Bergamo. Fa la battaglia contro i rimborsi elettorali ma poi li incassa

Il denaro pubblico di Idv? Al padrone di casa: Tonino

Roma «Giù le mani dal sacco» di­ce la campagna di raccolta firme dell’Idv contro il finanziamento pubblico dei partiti, vera «emer­genza nazionale». Pronti a rinun­cia­re ai circa 12 milioni di euro pro­grammati per luglio, come loro ra­ta annuale, dopo averne incassati altrettanti l’anno scorso, quasi 14 milioni nel 2010 e così via, mai ri­fiutati da Di Pietro. Senza il finan­ziamento pubblico, però, i dipietri­sti d­ovranno pagarsi da soli gli affit­ti delle loro sedi nazionali.

Il che si­gnifica che dovranno pagare il lo­ro leader senza attingere a soldi al 90 per cento pubblici, come fatto fi­nora. Sì, perché Di Pietro, novello paladino della battaglia contro i partiti rimpinguati dallo Stato, è l’unico leader di partito - a quanto ci risulta- che affitti casa al suo stes­so partito. Oltre alla sede naziona­le di Roma, di cui diciamo dopo, l’ultima «Relazione di gestione» dell’Idv (firmata dal tesoriere,la fe­delissima di Tonino, Silvana Mu­ra) specifica due sole altre sedi, quella «operativa» di Bergamo in Via A. Locatelli n. 29 «e quella lega­le- amministrativa di Milano in Via F. Casati n. 1/a». Entrambi gli immobili appartengono a Di Pie­tro. Il primo è stata comprato nel 2006,grazie ad un’asta Inail, e vie­ne affittato all’Idv ad una cifra at­torno ai 1.200 euro al mese. La se­de di Milano è molto più redditizia per la Antocri, cioè la società im­mo­biliare di cui è titolare come so­cio unico Antonio Di Pietro.

Sileg­ge nell’ultimo rendiconto di Anto­cri, relativo al 2010 che«l’immobi­le di proprietà sociale è condotto in locazione dall’Associazione Po­­litica Italia dei Valori – Lista Di Pie­tro a normali ed ordinarie condi­zioni di mercato». Sull’immobile di Milano, Di Pietro (cioè la sua An­tocri) sta pagando ancora un mu­tuo acceso con la Bnl che si estin­guerà nel 2019, le cui rate rimanen­ti ammontano a 115.000 euro, cir­ca 22.000 euro l’anno. Mentre, a quanto si legge «i ricavi delle vendi­te e delle prestazioni» della Anto­cri nel 2010 sono di 32.430 euro l’anno (praticamente uguali a quelli del 2009) e dovrebbero corri­spondere all’affitto di circa 2.600 euro al mese all’Idv,prezzo plausi­bile per nove vani e 188 metri in centro a Milano. Semplificando, potremmo dire che il mutuo del­l’appartamento milanese di Di Pie­tro viene pagato anche grazie al­l’affitto all’inquilino «Idv- Lista Di Pietro» (finanziata con rimborsi pubblici), stabilito - si legge negli atti- a «normali ed ordinarie condi­zioni di mercato ». Cioè quelle con­cordate tra il locatore, Di Pietro (come titolare dell’immobiliare Antocri), e l’inquilino, sempre Di Pietro (stavolta come leader Idv), che in sostanza ha stabilito un prezzo che andava bene a se stes­so. Tra l’altro con una garanzia che normalmente chi affitta una casa non ha, e cioè che l’inquilino non recederà dall’affitto (decisio­ne che dovrebbe prendere sem­pre Di Pietro, comunicando a se stesso la disdetta...).

Ecco, fino a qualche tempo fa l’Idv pagava l’affitto a Di Pietro an­che a Roma, nella casa di via Princi­pe Eugenio ( ora invece l’Idv è in af­­fitto dall’Inarcassa, l’ente di previ­denza degli ingegneri). Ad un cer­to punto Di Pietro decide di ven­derla, e ci riesce, per 1.100.000 eu­ro. E a chi la vende? Al senatore Ric­cardo Conti, ex Udc ora Pdl, l’im­mobiliarista che a febbraio ha fat­to parlare di sé per la vendita di un palazzo a Roma che gli ha fruttato 18milioni di euro in un giorno (se ne sta occupando la Procura di Ro­ma). Ebbene, è proprio la Estate due Srl di Conti a comprare, nel 2007, l’ex sede romana dell’Idv, grazie ad un incontro tra Conti e la conterranea bresciana Silvana Mura (tesoriere dell’Idv)che lo in­forma della casa in vendita. Resta­no due case dipietriste come sedi dell’Idv.

Ottimo inquilino, con o senza rimborso elettorale.

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