Politica

Diffamazione, Sallusti: "Se andrò in galera non sarà un problema"

Il direttore: "Non diamo loro l'alibi per far passare una legge che peggiorerebbe le nostre condizioni di lavoro"

Alessandro Sallusti, direttore de  Il Giornale
Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale

"Se si tratterà di passare qualche giorno in galera non sarà quello il problema del Paese". Partecipando, a Milano, alla giornata internazionale Stand up for journalist, con un dibattito sul ddl sulla diffamazione, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti ha invitato tutti a "tenere separata" la sua questione professionale da quella legislativa: "Non devono avere alibi per far passare una legge che peggiorerebbe le nostre condizioni di lavoro".

"Sono i giudici che hanno deciso che devo andare in galera, non la politica - ha spiegato il direttore del Giornale - e lo hanno potuto fare perché hanno goduto di una zona franca rispetto ai cani da guardia dell’informazione". Secondo Sallusti, inoltre, "nessuno osa toccare categorie come quelle dei magistrati e degli avvocati che fanno parte del Parlamento e stanno facendo un lavoro di lobbyng" sulla riforma delle norme sulla diffamazione. Il direttore del Giornale ha sottolineato che "nessun magistrato si sarebbe permesso di emettere una sentenza di arresto contro il direttore del Corriere della Sera, di Repubblica o di un telegiornale nazionale".

"L’Italia è ricca di giornali di provincia - ha, infine, concluso Sallusti - e, se i grandi giornali hanno le spalle grosse, la legge metterebbe a rischio una delle parti più vive del giornalismo italiano".

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