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Diritti Tv, Berlusconi in aula

Il Cavaliere in aula per fare una dichiarazione alla Corte prima che la procura pronunci la sua requisitoria. De Gregorio? "Costretto a mentire dai pm"

Diritti Tv, Berlusconi in aula
09:19 - Silvio Berlusconi é arrivato nell'aula del processo d'appello per i diritti TV, dove intende fare una dichiarazione alla Corte prima che la procura pronunci la sua requisitoria. Il Cavaliere è entrato in aula accompagnato dai difensori e dalla scorta, e facendo un segno ai giornalisti: a voi parlerò dopo. La presenza di Berlusconi in aula è stata in forse fino all'ultimo momento. Alla fine, evidentemente, è prevalsa la volontà dell'ex premier di fare sentire la sua voce prima della conclusione del processo. In questo momento i giudic gli hanno dato la parola.

09:22 - Dice Berlusconi: "Io sono qui questa mattina, anche se dovrei essere altrove per i doveri che mi incombono in questo momento, per esporre personalmente la mia posizione. Quando sono stato condannato sono stato trasecolato e sono rimasto ferito perché questo processo tratta situazioni cui non mi sono mai interessato. Mai come fondatore della televisione ebbi modo di interessarmi dell'acquisto dei diritti televisivi. Mai ebbi a partecipare a una trattativa, e non sono mai stato coinvolto nella stesura degli atti amministrativi e delle dichiarazioni fiscali".

09:31 - Oltretutto, aggiunge Berlusconi, le accuse riguardano un periodo in cui ero presidente del consiglio, ed era una presidenza particolarmente attiva. E cita il lavoro per il G8 e le trattative con la Russia di Putin. "Come politica interna fu un periodo oneroso e difficile in cui il governo fece cose importanti e mai fatte, come l'innalzamento a un milione di lire delle pensioni minime". Berlusconi contesta di essere stato socio occulto del mediatore di diritti TV Frank Agrama: "Non ho mai in nessun modo partecipato a società che si occupassero di diritti. Agrama l'ho visto volte in occasioni conviviali".
"Se fossi stato socio di Agrama, non avrei certamente pagato la tangente del 10 per cento di 4 milioni e mezzo al capo dell ufficio acquisti di Mediaset. Avrei telefonato al presidente Confalonieri o a mio figlio". Cita il caso di un proprietario di centri commerciali che scoprì che suo figlio faceva le creste sugli acquisti, e lo licenziò su due piedi. "Quando sapemmo che il nostro capo ufficio acquisti faceva la cresta facemmo la stessa cosa e lo licenziammo immediatamente. Altrimenti dovrei essere condannato per stupidità assoluta"

10:03 - Dopo il suo intervento in aula, Berlusconi ha parlato a lungo con i cronisti assiepati in corridoio. Oltre a rivendicare la sua innocenza nella vicenda dei diritti TV, ha replicato alle accuse lanciate contro di lui dalla Procura di Napoli per la presunta corruzione del senatore De Gregorio. A sostegno del partito di De Gregorio, ha affermato Berlusconi, il Pdl versò alla luce del sole un milione di euro. I versamenti in contanti di cui Di Gregorio ha parlato con i pm di Napoli secondo Berlusconi non sono mai avvenuti. Il Cavaliere ha raccontato che recentemente De Gregorio si rivolse a Ghedini per chiedere un aiuto economico che gli venne negato. "Non ho mai posseduto una cassetta di sicurezza". "Voglio ricordare che il governo di centrosinistra non cadde per il passaggio di De Gregorio ma a causa dell indagine a carico della moglie del ministro Mastella", ha aggiunto Berlusconi.

10:12 Berlusconi ha detto di non voler credere che la Corte d'appello possa condannarlo. Ma ha ripetuto di sentirsi oggetto di un tentativo di eliminarlo per via giudiziaria dalla vita politica. "Certa magistratura è il cancro del paese", ha aggiunto.

10:40 Sia ai giudici che ai giornalisti, Berlusconi ha sottolineato la scarsa rilevanza delle tasse che secondo l'accusa avrebbe evaso, se paragonata alle imposte pagate dal suo gruppo nello stesso periodo. "Avrei organizzato tutto questo per risparmiare tre milioni di tasse in un anno in cui il mio gruppo ha versato allo Stato 567 milioni di euro".

11:50 Il procuratore generale Laura Bertolè Viale ha iniziato la sua requisitoria sostenendo la colpevolezza di Berlusconi. Secondo l'accusa, il Cavaliere "è sempre stato in testa alla catena di comando del gruppo anche dopo la discesa in campo. Era informato di tutto, Lorenzano ( il responsabile dell'acquisto dei film da trasmettere in tv) rispondeva solo a Berlusconi". Il pg a sostegno delle sue tesi ha citato la testimonianza di Franco Tatò, ex manager del gruppo. Pertanto, secondo il pg, l'appello del Cavaliere va respinto e va confermata sia la condanna a quattro anni di carcere per frofe fiscale che la interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Poi l'accusa è passata ad analizzare il ruolo di Fedele Confalonieri, assolto in primo grado. Secondo l'accusa Confalonieri ha sempre eseguito gli ordini di Berlusconi,venendo meno ai suoi doveri di amministratore, e va per questo condannato a tre anni e quattro mesi.

12:04 Dopo l'intervento di Bwrlusconi, la Corte si è ritirata per valutare l'istanza dell'imputato Frank Agrama di poter rendere dichiarazioni in teleconferenza dall'America. Se la richiesta dovesse venire respinta, la parola passerà alla Procura per la requisitoria.

In primi grado Berlusconi è stato condannato per frode fiscale a quattro anni di carcere e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.

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