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Dl Salva-Roma, il governo smentisce se stesso

Dopo le proteste di FI, Napolitano ordina e l'esecutivo rinuncia alla conversione in legge del decreto

Dl Salva-Roma, il governo smentisce se stesso

Il governo smentisce se stesso e rinuncia alla conversione in legge del decreto legge Salva-Roma, decidendo di inserire nel decreto "Milleproroghe" le norme necessarie per l'approvazione del bilancio della Capitale e la correzione della norma sugli affitti della Pubblica Amministrazione. Una decisione, spiegano fonti di palazzo Chigi, maturata dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al presidente del Consiglio, riferiscono fonti di palazzo Chigi, il capo dello Stato ha espresso forti perplessità sull'appesantimento emendativo che in Parlamento aveva di fatto trasformato il decreto legge da lui firmato a suo tempo. Nel decreto Milleproroghe, che verrà approvato dal Cdm del 27 dicembre, verranno quindi recuperate "le sole situazioni indifferibili, a cominciare dalle norme sulla base delle quali il Comune di Roma ha approvato il proprio bilancio". Nello stesso decreto, ha spiegato il ministro Dario Franceschini, "sarà contenuta la correzione, annunciata in Parlamento, alla norma relativa agli affitti di immobili da parte della pubblica amministrazione".

Forza Italia ha fatto sentire la sua voce. "Governo Letta sempre più in stato comatoso. Dopo l'ignobile figura fatta sulla legge di stabilità e quella, altrettanto ignobile, sugli affitti d'oro, adesso, rossi di vergogna per le critiche ricevute relativamente alle marchette del decreto cosiddetto Salva Roma, ripetiamo rossi di vergogna, fanno saltare il decreto stesso con un grottesco contrordine compagni", ha dichiarato il presidente dei deputati di FI, Renato Brunetta. Che poi ha aggiunto: "Un governo e una maggioranza delegittimati dalla sentenza della Corte costituzionale stanno esalando i loro ultimi respiri.

Che qualcuno dall'alto stacchi al più presto la spina".

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