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Dodicenne trovato strangolato in casa: è un giallo

MonzaMorire a dodici anni strozzato da un filo elettrico. È un giallo la fine di Kaleb Pessina, trovato in fin di vita con un cavo della luce attorcigliato al collo, mentre era in casa, a Lesmo, nel tardo pomeriggio di giovedì.
Viveva con la famiglia adottiva e il fratello maggiore, stretto dalla comunità pastorale cui i suoi genitori sono sempre stati legati e che ora non si capacita della tragedia. Il ragazzino, brillante scolaro di prima media, occhi vispi incastonati nella pelle color cioccolato, è morto senza un perché. Non si capisce cosa sia successo. Stando ai famigliari quel pomeriggio si trovava da solo in casa. Forse un gioco finito tragicamente, oppure una fatalità dovuta al fatto che il dodicenne possa essersi addormentato attorcigliandosi nel filo di una lampada. Le ipotesi non riescono però a convincere, in primis, gli investigatori. Era davvero solo Kaleb quando si è consumato il dramma?
I fatti risalgono al tardo pomeriggio di giovedì, poco dopo le 18, quando il fratello quindicenne di Kaleb ha raccontato a genitori ed investigatori di essere rientrato a casa ed aver trovato il fratellino in camera sua, privo di sensi e con un cavo attorcigliato alla gola. L'adolescente, a quel punto, ha telefonato a mamma e papà che, dopo aver chiamato il 118 per chiedere aiuto, si sono precipitati a casa.
Appena arrivati nell'abitazione, i Pessina hanno giusto in tempo in tempo ad incrociare i soccorritori. Caricato Kaleb sulla lettiga, tra lo sconcerto generale, le sirene dell'ambulanza hanno riempito l'aria nella disperata, quanto inutile, corsa verso l'Ospedale San Gerardo di Monza. Quando ci è arrivato il bambino era praticamente già morto.
L'anomala e presunta causa del decesso, quel filo elettrico inspiegabilmente attorcigliato intorno al collo del dodicenne, ha spinto i medici dell'ospedale a richiedere anche l'intervento degli investigatori. Il militari del Gruppo carabinieri Monza, giunti per il sopralluogo nella casa della famiglia, in via Boccaccia a Lesmo, hanno ascoltato il racconto del fratello maggiore di Kaleb. La Procura di Monza ha disposto immediatamente l'autopsia sul corpo del bimbo.Stando alle prime indiscrezioni si tenderebbe a escludere l'ipotesi del suicidio. Mentre si affaccia un sospetto altrettanto inquietante: il ragazzino potrebbe essere stato strangolato. Chissà forse per sbaglio durante un gioco. Nessuno, almeno per ora, risulta però indagato. La comunità di Peregallo, frazione di Lesmo dove la famiglia vive, è sotto shock.


A dare l'annuncio della scomparsa del piccolo Kaleb, etiope di origine ed adottato dai Pessina come suo fratello, qualche anno fa, è stata l'unità pastorale giovanile della parrocchia dove il giovane faceva il chierichetto.

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