Cronache

Doveva giustiziare un pitbull diventa il suo migliore amico

Dan è un poliziotto di Baltimora, lo chiamano perché un cane minaccia dei ragazzini. Ma sul posto scopre che è il contrario. Il finale? A sorpresa

Doveva giustiziare un pitbull diventa il suo migliore amico

Posto di polizia di South Baltimora, una giornata tranquilla, almeno fino a quell'ora del pomeriggio, quando Jane, afferra il telefono che squilla insistentemente. «Pronto, mandate subito qualcuno qui, davanti al Mac Donald's, all'uscita dello svincolo di Baltimora sud». «Che succede? Parli lentamente e cerchi di farsi capire, altrimenti perdiamo tempo prezioso» risponde l'esperta Jane. «C'è un grosso cane, probabilmente rabbioso che sta attaccando dei ragazzini in mezzo alla strada... è uno di quei... come si chiamano... quei cani killer...» «Pitbull?» «Sì, esatto, proprio uno di quelli». «Va bene, nessuno faccia sciocchezze, prima che arrivi uno dei nostri, niente pistole, niente eroismi, perché di solito non fanno che peggiorare la situazione». «Maledetti cani - si lascia sfuggire Jane - saprei ben io che fine fargli fare a quei pitbull!».

Dan Waskiewicz sta passando di fianco alla segretaria e coglie l'ultima frase: «Maledetti quei bastardi che prendono i cani e li addestrano a diventare armi da guerra» urla davanti alla faccia di Jane. Tutti, al posto di polizia, sanno quanto l'agente adori i cani. «Va bene - urla a sua volta la segretaria - Ne riparleremo. Intanto prendi la macchina e vai veloce a questo indirizzo prima che uno dei tuoi tesori faccia la festa a qualche bambino». «Proprio io? Lo sai che non mi va di sparare ai cani». «E chi è di turno adesso?» «Io, maledizione» risponde Dan, mentre esce di corsa dalla porta e sale sull'auto con la sirena spiegata. Mentre spinge l'acceleratore ripensa alle immagini che aveva visto in tv, girate in California, dove un agente aveva sparato al Rottweiler di Leon Rosby, uccidendolo. Il cane aveva la sola colpa di correre incontro al suo padrone, tratto in arresto per una banale infrazione. Il video, girato con un cellulare, aveva fatto il giro del Net rimediando insulti e condanne nei confronti della polizia, da tutte le parti del mondo.

Uscito dallo svincolo, Dan arriva davanti al Mac Donald's dove c'è un capannello di persone che guarda alcuni ragazzini disposti a cerchio attorno a un massiccio pitbull. Dan non estrae neanche la pistola d'ordinanza. Troppo vicini cane e ragazzini e troppa gente per strada. Se il morto non lo fa il cane, rischia di farlo lui.

Ma c'è qualcosa che non quadra. Il cane è accucciato e i ragazzini gli tirano addosso bottiglie di vetro. Dan fa un fischio e il pitbull lo raggiunge con la coda tra le zampe, sedendosi di fianco a lui e leccandogli i calzoni. I ragazzini intanto scompaiono come fantasmi. «Damned punks» («maledetti teppistelli», ndr) urla una donna che va incontro all'agente con una ciotola d'acqua. Il cane beve avidamente e torna a sedersi a fianco di Dan che, non fidandosi di lasciarlo in strada, lo carica in auto e lo porta al Baltimore Shelter, un rifugio per cani abbandonati. Tutti i giorni lo va a trovare finché il terzo giorno firma il modulo d'adozione. Ora si chiama Bo e sta con Dan.

La storia passa tra le mani di un gruppo di cinofili della Pennsylvania che si occupa di recuperare pitbull. Foto e storia invadono la Rete e non sfuggono alla sezione di Baltimora della Humane Society che prepara una speciale onorificenza per l'agente Dan Waskiewicz che ha saputo valutare con equilibrio e raziocinio una situazione delicata, diventando l'involontario idolo degli amanti di pitbull e di tutti i cani. Dicono che Jane lasci seduto Bo di fianco alla sua seggiola e gli allunghi di nascosto i biscotti.

«Damned punks!».

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