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E le amazzoni si ritrovano senza Cavaliere

E le amazzoni si ritrovano senza Cavaliere

RomaLe chiamano amazzoni del Pdl, ma a sentire questa parola loro s'imbizzarriscono. Massima attenzione, anzi, a non appellare così Laura Ravetto, deputata piemontese. «Non faccio parte di alcun gruppo d'amazzoni. Querelo chi lo dice», ha scritto l'ex sottosegretario su Twitter. Per non rischiare di essere portati in tribunale, meglio definirle semplicemente donne. Molto vicine a Silvio Berlusconi. Quasi tutte entrate in politica con lui. Custodi della fedeltà al capo. Vestali, le si potrebbe chiamare, allora. Stimate, valorizzate dal leader. E non solo per una questione di indubbia avvenenza. Laura Ravetto, appunto (non amazzone). Gabriella Giammanco, trentacinquenne siciliana. Nunzia de Girolamo, trentasette anni, di Benevento, moglie del deputato del Pd Francesco Boccia. Annagrazia Calabria, trent'anni, già coordinatrice di Giovane Italia. Fiorella Ceccaci Rubino, ex attrice. Mariarosaria Rossi, assistente personale di Berlusconi. E poi nell'elenco vengono inserite Micaela Biancofiore e Anna Maria Bernini, politiche con qualche anno di esperienza, o incarichi, in più, ma unite al gruppetto dal comune denominatore: l'amore politico, incondizionato e fedele, per Silvio. Che faranno ora senza il Cavaliere? A chi pensa che si stanno strappando le vesti loro rispondono: «Lavoriamo più di prima». Sorpresa. È l'orgoglio delle donne che non vogliono essere chiamate miracolate, né orfane, giammai amazzoni. Paura? Qualcuna non ne ha affatto. Quelle, almeno, cresciute con le proprie gambe. Nunzia de Girolamo la spiega così: «Noi tutti ringraziamo Berlusconi, rivendico il mio rapporto di affetto con lui con orgoglio. Ma non mi sento orfana di Silvio. Dopo l'elezione, c'è chi si è impegnato sul territorio e chi lo ha fatto meno. Io ho fatto un congresso e l'ho vinto. Non vedo l'ora di confrontarmi, anzi, con le preferenze». Senza escludere una sfida diretta: «Per le primarie voglio vedere le regole, le squadre. Aspettare il voto in Sicilia. E poi prenderò le mie decisioni. In questi due giorni mi hanno meravigliato i salti in avanti, le candidature senza capire le prospettive e ragionare in un'ottica di squadra». Quello che temono, le predilette di Berlusconi, è il rischio maschilismo del dopo-Silvio: «Aveva ragione a difendere le donne - conclude De Girolamo - oltre a essere più determinate sono più oneste. Nessuna donna è stata travolta dagli scandali recenti». La reazione di Gabriella Giammanco alla parola amazzoni è violenta: «Mi sembrano str... È una romanzata giornalistica». Ci vuole qualche minuto per placarla: «Non faccio, né ho fatto finora, né dichiarazioni né comunicati stampa. La ritengo una cosa ridicola. E non lo dico adesso dopo l'annuncio di Berlusconi di ieri. Il mio errore è stato non aver dato importanza alla cosa. Io non rientro in nessun gruppo di amazzoni». Meglio utilizzare metafore più scientifiche: ma ora che Berlusconi ha fatto un passo indietro, il suo Vivaio che fine farà? «Sono impegnata nella campagna elettorale in Sicilia, nel sostegno a Musumeci. Non ho avuto il tempo di riflettere su me stessa. Continuo a lavorare e a fare quello che sono stata chiamata a fare. Grazie a Berlusconi si sono spalancate le porte del parlamento a tanti giovani preparati. Sono positiva e ottimista. Spero che il segretario Alfano prosegua su questa linea. Avendo quarant'anni, non potrebbe essere altrimenti». Gli uomini maturi sono avvisati.

Le Vestali non lasciano il tempio.

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