Politica

E Pisapia attacca il giudice: "Fossi in lui mi dimetterei"

Il sindaco di Milano critica il giudice Esposito: "Un grave errore commentare la sentenza"

E Pisapia attacca il giudice: "Fossi in lui mi dimetterei"

Marina di Pietrasanta - «È stato un grave errore. I giudici parlano attraverso le sentenze. Se io avessi fatto un errore del genere mi sarei dimesso». Il sindaco Giuliano Pisapia non usa mezzi termini dal Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta. È ospite del sindaco locale Domenico Lombardi per parlare di Comuni, di Imu, di bilanci che non tornano. Modera Luca Telese che al sindaco di Milano chiede qualcosa di più. Un'opinione. La sua, in veste non tanto di sindaco di grande città ma di uomo di legge sulla polemica che ha investito il giudice Esposito. E lui risponde deciso: «Io ho sempre ritenuto che le sentenze si possano commentare, sempre nel rispetto dei giudici». Con un «ma». «Gli unici che non possono commentare le sentenze sono i giudici. Credo che questa sia una cosa talmente evidente...». Pisapia ricorda una frase: «Quando la politica entra nelle aule di giustizia, la giustizia se ne va». E aggiunge: «La politica non deve entrare nelle aule di giustizia. Ma dall'altra i giudici parlano attraverso le sentenze». È chiaro il sindaco di Milano, camicia azzurra e calzino rosso. La sua opinione va ancora oltre. «Sono convinto che sia stato un grave errore - chiosa - se avessi fatto un errore del genere mi sarei dimesso. Una riflessione se fossi nel giudice Esposito la farei», consiglia il sindaco. Che aggiunge dettagli tecnici. «Né si pensi che questo possa mettere in discussione la sentenza che diventa esecutiva e definitiva col dispositivo. E - incalza - per Berlusconi mi sembra che non ci siano i presupposti per la grazia. Potrebbe, come sta facendo Grillo, continuare a fare il leader politico».

Certo, Pisapia aggiunge anche che «adesso è giusto aspettare l'intervento del Csm, ma anche come è successo per altri magistrati che si sono resi conti di avere sbagliato, piuttosto che aspettare il giudizio disciplinare se è vero quello che si legge io credo che anticipare le dimissioni rispetto alla censura sarebbe una riflessione che dovrebbe fare».

Commenti