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Ecco la Fondazione dove il Cav svolgerà i servizi sociali

Il leader di Forza Italia dovrà scontare un anno di affidamento dopo la condanna al processo Mediaset: ecco dove farà i servizi sociali

Ecco la Fondazione dove il Cav svolgerà i servizi sociali

Silvio Berlusconi andrà ad assistere gli anziani in un centro della Fondazione Sacra Famiglia a Cesano Boscone, comune nell'hinterland milanese. Una attività di volontariato che lo impegnerà "almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive", secondo le indicazioni che verranno concordate con l'Ufficio esecuzioni pene esterne. L’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia dovrà scontare un anno di affidamento dopo la condanna per frode fiscale nel processo sui cosiddetti diritti tv.

Servizi residenziali, diurni, ambulatoriali, domiciliari per anziani, attività di riabilitazione, assistenza psichiatrica, con una Comunità Protetta ad alta Assistenza, servizi e curaper persone disabili. Queste le principali aree di intervento della Fondazione Sacra Famiglia, il centro di piazza Moneta dove Berlusconi svolgerà i servizi sociali dopo l’affidamento deciso dai giudici. "Non ce lo aspettavamo - ha commentato il direttore generale Paolo Pigni - non abbiamo fatto alcuna richiesta". Fondata nel 1896 da don Domenico Pogliani, per il quale è in corso la causa di beatificazione, la Casa della Sacra Famiglia nasce come ospizio "per gli incurabili della campagna", soprattutto per offrire assistenza in una zona, fuori dalla città, dove mancavano completamente forme di sostegno. A succedere a don Pogliani alla guida della Sacra Famiglia fu monsignor Luigi Moneta che tra il 1921 e il1955 creò 18 nuovi reparti, aprì le sedi di Intra e Premeno, le case di Cocquio Trevisago e Andora, costruì il teatro e la lavanderia, ampliò la Chiesa presso la sede di Cesano Boscone e organizzò i primisoggiorni estivi all’esterno dell’istituto.

Nel 1955 gli ospiti assistiti nelle varie sedi della Sacra Famiglia sono quasi 3.500, pochissimi i laici, oltre 100 le suore che prestano servizio nella struttura. Negli anni della guerra, dell’occupazione tedesca e della repubblica di Salò, su richiesta del cardinale Ildefonso Schuster, Moneta offrì ospitalità anche a una quarantina di sacerdoti per i quali il cardinale di Milano aveva ottenuto il domicilio coatto in sostituzione della pena detentiva del carcere. Piero Rampi prese il posto di Moneta, prima come direttore (sino al 1977), poi come presidente dell’Istituto. In questi anni l’istituto "realizza una vera e propriari conversione" e, con la legge 118 del 1971, diventa centro interregionale di riabilitazione e si dota quindi di tecnici, palestre, strutture e servizi specializzati. Alla fine degli anni Settanta, si riduce notevolmente il numero degli assistiti (1600 ospiti a degenza piena). I laici entrano in numero massiccio nella struttura, affiancandol’attività delle religiose. Dopo monsignor Rampi l’Istituto è presieduto da monsignor Attilio Nicora che nel 1989 lascia la presidenza a monsignor Enrico Colombo.

Nel 1997 la Sacra Famiglia abbandona la veste giuridica pubblica di Ipab e assume quella privata di Fondazione Onlus.

Oggi laFondazione "è riconosciuta come gestore plurimo di una rete molto variegatadi servizi sanitari e assistenziali e garantisce cure continuative alle disabilità cognitive di bambini, adulti e anziani in regime residenziale, diurno, ambulatoriale e domiciliare".

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