Ecco i cinque colpi di Stato che hanno disarcionato il Cav
6 Aprile 2014 - 10:39Fini, la bufala dello spread per portare Monti al governo, la decadenza, Alfano, la pena da scontare: dal 2010 a oggi Berlusconi ha subito cinque colpi di Stato. E su tutto aleggia l'ombra del Colle
Scacco in cinque mosse, sempre all'ombra del Colle, cardine ultimo - quando non regista esplicito - dei sommovimenti politici degli ultimi anni. L'operazione Fini nel 2010, che ha destabilizzato il governo Berlusconi accelerandone la fine, compiuta per mano d'altri. Poi l'operazione spread-Monti, col rovesciamento del Cavaliere non sfiduciato in Parlamento ma messo all'angolo e costretto a mollare.
Quindi, terza fase, lo smottamento del Pdl con la scissione di Alfano, insieme ai ministri ex berlusconiani del governo Letta-Napolitano, alcuni con un filo diretto personale col Colle. Altra mazzata per Berlusconi, nuova tappa del suo calvario politico, ma non l'ultima. Quarta scena: la decadenza da senatore, ottenuta in tempi rapidi, scavalcando qualche regola e forzando l'iter parlamentare. Quinta ed ultima tappa, la più drammatica, tra pochi giorni (10 aprile): l'esecuzione della pena, fine della cosiddetta «agibilità politica», sotto elezioni, con la prospettiva sempre più concreta dei domiciliari. Dietro al percorso di disintegrazione politica del leader di Fi - è la convinzione nel quartier generale berlusconiano - l'ombra di Giorgio Napolitano, referente di tutte le cinque operazioni, cinque mosse per lo scacco matto finale. Una manovra studiata a tavolino - e questa è la convinzione intima di Berlusconi - in un momento storico preciso: «Con il discorso di Onna dell'aprile del 2009 ho raggiunto l'apice del consenso. Si sono mossi allora. E guarda caso, l'anno successivo, c'è stato lo strappo di Fini» ha spiegato lo stesso Berlusconi riavvolgendo la pellicola del film «Disarcionare il Cavaliere». Regia e sceneggiatura? Qualche pagina dello script si può cercare in zona Quirinale.
È servita la liquefazione di Fli perché emergessero i fili che muovevano i soldatini di Gianfranco Fini, per testimonianza diretta di ex colonnelli come Fabio Granata, già deputato Fli vicinissimo a Fini. Granata vuole aggiungere dei capitoli non scritti nei libri del suo ex leader: «La sua vicinanza a Napolitano è stata la sua distruzione politica - dice al Fatto - Fini è stato usato (da Napolitano, ndr) per far nascere il governo Monti e poi non è più servito». Versione confermata dall'ex finiano Amedeo Laboccetta, che al Tempo ha rivelato quel che gli disse Fini: «Tu non pensare che io giochi d'azzardo. Credi che mi muoverei così se non avessi un accordo forte con Napolitano?». L'operazione Fli, con 43 parlamentari che si staccano dal Pdl e dalla maggioranza, terremota il governo Berlusconi. Inizia l'agonia, ma serve un'altra arma, ed è lo spread, tra l'estate e il novembre 2011, quando Berlusconi è convinto da Napolitano a lasciare il posto a Mario Monti. In verità, ha scoperto Alan Friedman intervistando Monti, Prodi e De Benedetti, il capo dello Stato lavorava già al cambio Berlusconi-Monti da maggio-giugno, quando lo spread (il «grande imbroglio» lo chiama Brunetta) era ancora basso.
Fallita la carta Monti, che si schianta alle urne, sotto il Colle nasce il governo Letta, con Berlusconi alleato che rientra in partita. E qui arriva la Cassazione a tagliargli le gambe, con la sentenza di condanna che scatena gli altri tre passaggi. La decadenza da senatore, con la Giunta di Palazzo Madama che approva il voto palese, mentre il regolamento prevederebbe il voto segreto. Il Senato poi ratifica. Mentre il Pdl esplode e nasce Ncd, guidato dal prediletto di Berlusconi, il «delfino», Angelino Alfano. Anche qui la spalla politica è il Quirinale. A cui Berlusconi si è rivolto, in un faccia a faccia l'altro giorno, per trovare una sponda istituzionale, come leader del primo partito di centrodestra a rischio di eclissi, bandito dalla vita pubblica. Una possibilità reale, come teme il consigliere Toti nel fuorionda: «Non gli danno neanche gli assistenti sociali... Gli dicono: Vada a casa, stia lì, e non rompa i c...».
Scacco matto. Il Re (Giorgio) mangia il Cavaliere?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.