Malagiustizia

Ecco come i giudici fanno statistica per fare carriera

Già negli anni '70 i giudici usavano ogni cavillo per avanzare di grado. Alle spalle dei cittadini onesti

Era il 1974 ed ero appena diventato ingegnere civile.
Primo lavoro: Direttore dei Lavori. Un giorno arriva la Guardia di Finanza e blocca il cantiere, allineandoci tutti alla recinzione per il riconoscimento.
Un magistrato aveva ritenuto che la Concessione Edilizia fosse illegittima (ipotesi di reato).
Lo stesso magistrato incrimina la proprietà, l’impresa ed il sottoscritto per avere partecipato ad una costruzione priva di concessione edilizia.
Io guardo desolato il foglio di carta con marca da bollo firmato dal Sindaco e dall’Assessore e mi chiedo se, quel magistrato, non dovesse prima dimostrare che la concessione fosse illegittima, ma invece lui poté incriminarci applicando la obbligatorietà dell’azione penale e l’autonomia del giudice (?!).
Dopo un anno di blocco del cantiere e costo degli avvocati ci viene proposto (ovvero: il giudice senza esporsi propone agli avvocati che riferiscono a noi tre disgraziati) che si potrebbe derubricare l’ipotesi di reato di aver partecipato ad opera senza concessione, se riconosciamo di aver partecipato a realizzare lievi difformità rispetto alla concessione. Si paga 1 milione di lire a testa e due giorni dopo si riapre il cantiere.
Così fu. Lo Stato aveva vinto.
Dopo 10 anni scopro da un cancelliere di quel tribunale che quel magistrato, ed un altro suo collega, di cause come la mia ne avevano imbastite un centinaio, tutte ovviamente finite come la mia, guadagnando da ignari e incolpevoli proprietari, impresari e ingegneri 100 autodenunce di colpevolezza, ancorché per un reato molto minore e senza conseguenze, e ciò li porto a fare una carriera ancora più rapida e comoda.
Un fedele servitore dello Stato ci aveva ricattati ed aveva vinto, usando le leggi dello Stato.
Ha un qualche senso scrivere Stato con la maiuscola?
Ho continuato a fare il professionista ma ho anche fatto il professore al Politecnico.

Ora sono in pensione e le cose, da allora, mi pare vadano sempre peggio.

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