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Ex An verso la scissione. I dubbi dei colonnelli sulla nuova formazione

La Russa ha concordato con Berlusconi uno strappo soft per far nascere "Centrodestra nazionale". La Meloni e Gasparri incerti

Ex An verso la scissione. I dubbi dei colonnelli sulla nuova formazione

Sono ore decisive per il varo di «Centrodestra nazionale », il partito degli ex An - e non solo - che potrebbe nascere nell’ottica dello spacchettamento fortemente voluto da Silvio Berlusconi. Uno strappo «soft» figlio di un accordo siglato dal presidente del Pdl direttamente con Ignazio La Russa che punta a mettere in campo una differente offerta politica all’interno del centrodestra, capace di intercettare i delusi dall’abolizione delle pri­marie e i contrari al ritorno in campo dello stesso Berlusconi. Il cantiere è composto da anime diverse e personaggi che come Ignazio La Russa e Giorgia Meloni hanno di recente intrapreso strade e percorsi diversi. Per questo incontri e riunioni vanno avanti quasi senza soluzione di continuità da almeno due giorni. Con grande difficoltà, tanto che ieri ci sarebbe stata una inattesa frenata. Ci si muove sul filo dei nervi tesi e di una trattativa sfiancante, complessa, faticosa, resa più difficile dalle scorie della divisione interna nata sul candidato d’area per le (mai nate) primarie del Pdl, nelle quali la corrente Destra protagonista si schierò con Angelino Alfano e l’ex ministro della Gioventù tentò una sfida solitaria. Un lavoro di ricucitura che, in caso di fumata bianca, potrebbe indurre i protagonisti a convocare una riunione allargata e definitiva già questa sera nella sede della fondazione Italia Protagonista. Lì si capirà se la scissione ci sarà oppure no. Anche perché nelle ultime ore, sondaggi alla mano, lo stesso Berlusconi avrebbe chiesto un supplemento di riflessione sullo spacchettamento, per valutarne al meglio l’effettivo beneficio elettorale.

 L’incontro decisivo degli ex An, in realtà, doveva avvenire già ieri sera ma la complessità della trattativa ha richiesto un rinvio. In particolare Fabio Rampelli- parlamentare romano che guida una componente molto forte nel Lazio della quale fa parte l’ex ministro della Gioventù- ha chiesto di arrivare all’incontro finale (al quale prenderanno parte tutti i parlamentari e consiglieri regionali di area) con un accordo chiuso e definito.

 Giorgia Meloni, infatti, è disposta a concedere il suo via libera soltanto a condizione di non procedere a una sorta di «operazione nostalgia». Inoltre vuole mettere bene in chiaro che non è intenzionata a svolgere un ruolo da «front-woman » del nuovo movimento senza poteri reali. Per questo chiede di avere in lista dirigenti giovani provenienti dal territorio. Inoltre vorrebbe evitare una semplice riedizione di An. Piuttosto pensa a un soggetto politico allargato anche a cattolici e liberali, qualcosa che nelle intenzioni diventi una sorta di new company del Pdl. Per questo non ha rinunciato all’idea di portare con sé Guido Crosetto (che ieri pomeriggio si è incontrato con Berlusconi). Per il momento i due, insieme ad Alessandro Cattaneo, si ritroveranno all’appuntamento romano di domenica mattina delle «primarie delle idee» al quale parteciperà anche Mario Mauro. Non tutti gli ex An, naturalmente, seguiranno Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri (molto meno convinto del primo) e Giorgia Meloni nel nuovo progetto, sempre che alla fine venga trovato un accordo finale. Altero Matteoli ha un rapporto di fiducia molto stretto e consolidato nel tempo con Silvio Berlusconi e non si muoverà dal Pdl. Gianni Alemanno resta in stand-by ma probabilmente prenderà una terza via, rinsaldando l’asse con lo stesso Mauro e con Gabriele Albertini. Resta anche da capire cosa faranno i parlamentari vicini ad Andrea Augello.

 Nel frattempo nella federazione di fatto, voluta da Silvio Berlusconi per le Politiche, spunta una lista centrista. Ci stanno lavorando da settimane i Cristiano popolari di Mario Baccini e Giuseppe Galati, insieme al leader del Pid, Saverio Romano e alla Dca di Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi. Anche Clemente Mastella farebbe parte dell’iniziativa.

Una formazione che potrebbe rappresentare la terza gamba della nuova coalizione di cen­trodestra alleata con la Lega.

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