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Farinetti sorprende tutti e chiama l'alleanza Renzi-Grillo

Il presidente di Eataly auspica un accordo tra M5S e democrat: difficile pensare che non abbia sentito Renzi prima, ma che risponderà Grillo?

Farinetti sorprende tutti e chiama l'alleanza Renzi-Grillo

Oscar Farinetti interviene a tutto campo sulla politica nazionale. E osa l'inosabile: "Vedrei bene un'alleanza Renzi-Grillo. Dei Cinque Stelle mi piacciono molte cose, in primis la protesta contro questa politica medievale". Il patron di Eataly, intervistato nel talk KlausCondicio, smentisce ogni ambizione di discesa in campo ("Né onorevole né ministro"), ma non rinuncia a dispensare consigli al suo amico Matteo Renzi: "Il problema sorge quando i grillini passano ad atteggiamenti così esagerati che non mi piacciono. C’è soprattutto questo fatto di un unico capo al comando, che domani mattina si sveglia e dice delle robe… Inoltre hanno dei temi strutturali di base, come No Euro, su cui io non sono d’accordo. Tuttavia mi dicono che ci sono molti parlamentari del movimento che sono validi. Speriamo si facciano sentire.

Proprio nel momento in cui più Beppe Grillo, anche in prospettiva elettorale, si rinchiude nel suo bunker e attacca a testa bassa in ogni direzione, un'apertura inaspettata giunge proprio da uno dei maggiori sponsor della sinistra rappresentata dal nuovo segretario dem. Su quali basi possa costituirsi un'eventuale alleanza - che sarebbe piuttosto bizzarra, visti i contenuti e i modi con cui è stata approvata la legge elettorale - resta ancora ignoto ai più, ma certo è difficile credere che un imprenditore famoso e influente come Farinetti possa parlare così liberamente senza averne prima parlato con il sindaco di Firenze.

Come riporta anche l'Huffington Post, Farinetti parla anche di Giovanni Toti ("Andrebbe bene come leader del centrodestra"), Pier Ferdinando Casini ("Ottima persona, ma ha già dato molto") e Antonio Mastrapasqua ("Non lo conosco, magari è una persona straordinaria"), senza lesinare critiche alla politica tout court: "Oggi i politici sono molto attenti ai loro risultati invece di esserlo al bene e ai risultati del Paese. Sono attenti alle loro nicchie e fanno una scelta tattica per restare in Parlamento. Io vorrei invece che cambiasse l’80% delle persone che lo compongono. Io stesso ogni 10 anni cambio mestiere."

Poca sorpresa destano gli apprezzamenti confermati a un Matteo Renzi che "mi piace da matti": Farinetti è indulgente sul doppio lavoro di sindaco-segretario ("Lui è uno che si sveglia presto e va a letto tardi. Va benissimo così"), ed è addirittura entusiasta delle riforme promesse urbi et orbi dalla nuova segreteria Pd ("Il Senato? Non serve a niente").

Il vero interrogativo, a questo punto, verte sulla risposta con cui Grillo - se non è troppo impegnato ad aizzare le sue folle - vorrà replicare a questa offerta.

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