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"In fila per i rimborsi Imu" La bufala targata Pd-Cgil

Gli assalti ai Caf dopo la lettera del Pdl li ha visti solo la sinistra. E la Cisl conferma: "È tutta una montatura, non è successo nulla"

"In fila per i rimborsi Imu" La bufala targata Pd-Cgil

Roma - «È una montatura, non è successo niente di rilevante, io stesso ho telefonato a una dozzina di nostri Caf nelle città più importanti e ho contato 15-20 segnalazioni in tutta Italia, qualcuno che magari passava di lì e già che c'era ha chiesto dell'Imu, una percentuale ridicola per farne un caso», spiega Valeriano Canepari, responsabile nazionale dei patronati Cisl. Quindici segnalazioni su 9 milioni di lettere inviate dal Pdl.
Le «code chilometriche» di anziani e pensionati «ingannati» dalla lettera sul rimborso Imu in caso di vittoria Pdl, ci sono state sì, ma sui giornali. O nelle dichiarazioni turbo elettorali di Casini, leader Udc, che parla addirittura di «migliaia di vecchiette che si stanno presentando in fila alla posta per colpa di Berlusconi», mentre Bersani compiange «il pensionato che si mette in fila ingannato dalla lettera di un imbroglione».
Nessuna foto di coda però, neppure una di un anziano che chiede informazioni, nemmeno un nome di qualche pensionato confuso, solo una certa «signora con la borsa della spesa Coop» citata da Repubblica, anche lei anonima. L'aroma di bufala è fortissimo. Il famoso comunicato congiunto delle segreterie Cisl-Cgil-Uil sulle «code» ai Caf, non è affatto dalle segreterie nazionali, ma solo dalle sedi di Genova. Particolare che le cronache pre-elettorali hanno tralasciato.
Possibile che per qualche richiesta di informazioni a Genova sia montato un caso nazionale? A sentire altri sindacati, non schierati come la Cgil o autonomi, sembrerebbe proprio così. «A parte qualche caso a Genova non ci risultano altre situazioni» spiegano dalla Uil nazionale. «A noi non è arrivata nessuna segnalazione, non ai nostri Caf, né ai patronati o alle strutture di assistenza», assicura Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal, il principale sindacato autonomo. Un campione, quello di Nigi, statisticamente rilevante. «Siamo diffusi in modo capillare, il nostro Caf ha 850 sportelli in tutta Italia e il patronato è presente in quasi tutte le province. D'altro canto la lettera del Pdl sull'Imu l'ho ricevuta anche io ed è chiarissima, così come è chiaro il tentativo di strumentalizzazione. Semmai è assurdo che in questa campagna i candidati non possano più fare promesse elettorali, pena l'essere accusati di voto di scambio».
Non risulta «nessun caso» nemmeno a Giovanni Centrella, segretario generale Ugl. «Ho fatto fare controlli in tutta Italia, non risulta niente». Quindi cosa è successo? «Noi abbiamo promosso una raccolta di firme per abolire l'Imu sulla prima casa e, cosa rara, i cittadini si sono presentati spontaneamente a firmare. È evidente che il tema è sentito».
Altro mito che i sindacati smentiscono: quello dei «vecchietti» disinformati e ingannati. «È vero esattamente il contrario, i pensionati sono i più informati», spiega Nigi. D'accordo Centrella: «Sanno le cose prima e meglio di altri, soprattutto quando devono fare i conti al millimetro». Escluso, quindi, che la lettera abbia tratto in inganno proprio loro. Nelle cronache sulle «migliaia di vecchiette in coda per l'Imu» poi parla, come unica fonte, il funzionario della Cgil di Genova. Un sindacato non esattamente imparziale. Le liste del Pd per Camera e Senato, in effetti, sono piene di sindacalisti Cgil. A partire dai capilista, come l'ex segretario Cgil Guglielmo Epifani, Valeria Fedeli, sindacalista Cgil, capolista Pd in Toscana (prenderà il posto di suo marito, Achille Passoni, senatore Pd, anche lui Cgil), Cesare Damiano, ex Cgil, in Piemonte, mentre per le regionali in Lombardia corre col Pd Onorio Rosati, segretario Cgil di Milano. E poi molti altri. Senza dimenticare l'appoggio elettorale dei patronati Cgil per i candidati Pd all'estero.

In attesa che si diradino le «chilometriche code di vecchiette» per l'Imu.

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