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Fisco, Monti: "Paletti con la Svizzera, non vogliamo condoni"

Il premier: "Sapeste quante volte siamo stati tentati di fare dei condoni, e forse avremmo avuto più attenuanti morali e civili di altri governi. Ma non l’abbiamo fatto..."

Fisco, Monti: "Paletti con la Svizzera, non vogliamo condoni"

Intervenuto agli stati generali dei manager, organizzati dalla Cida alla fiera MiCo di Milano, il presidente del Consiglio Mario Monti dice che "non esiste sviluppo italiano senza Europa". Poi rivolge il suo pensiero al prossimo esecutivo: "Mi auguro che chiunque governi l’Italia in futuro e qualunque parlamento ci sia sappia esercitare una forza convincente in Europa che deriva dal modo in cui si adempiono in casa proprie le regole dell’Unione".

Monti arriva in ritardo alla riunione dei manager: "Spero che il mio ritardo sia giustificato perché ho avuto una conversazione telefonica con la Merkel per parlare di un incontro che sta per iniziare a Bruxelles sul caso greco".

Condono? Mai fatto

"Quello dell’evasione fiscale - ha detto il premier - è un tema su cui ci siamo accinti con intensità, durezza e brutalità. Sapeste quante volte siamo stati tentati di fare dei condoni, e forse avremmo avuto più attenuanti morali e civili di altri governi. Ma non l’abbiamo fatto". Poi insiste nell'argomento e spiega che nel negoziato con la Svizzera per la tassazione dei capitali detenuti dagli italiani nel paese "ci poniamo dei paletti" perché non vogliamo "forme di condono".

Federalismo mal costruito

Quella del federalismo in Italia non è stata "una costruzione ben formata" nei suoi tratti fondamentali. "Non ho mai capito fino in fondo la costruzione del federalismo - ha detto - i cui tratti fondamentali vedo e apprezzo, ma in certi di questi tratti non vedevo una costruzione ben formata, e mi sfuggiva perché questo rendesse ridondante le altre riforme". Ora, ha aggiunto "abbiamo messo il tema del federalismo in camera di decompressione e riflessione, ma non bloccandolo".

Poi ha aggiunto con una stoccata "altri non hanno rivelato una superiorità netta neppure nello stile di governo e amministrazione".

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