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Forconi, il Cav rinvia l'incontro: "Ma il governo agisca subito"

Berlusconi non incontra i Forconi: "Voglio evitare strumentalizzazioni". Salvini accusa il governo: "Letta si sta scavando la fossa"

Forconi, il Cav rinvia l'incontro: "Ma il governo agisca subito"

Salta il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e una delegazione dei Forconi. Il leader di Forza Italia ha, infatti, rinviato sine die l’incontro fissato oggi alla sede di piazza san Lorenzo in Lucina con gli autotratrasportatori. E, mentre nel Paese dilaga la protesta contro il governo, ha invitato il premier Enrico Letta a incontrare al più presto i Forconi. Il capo del governo, però, non ha voluto sentire ragioni: "Non sono la maggioranza del Paese".

"Ho voluto evitare ogni possibile strumentalizzazione", ha spiegato Berlusconi dopo aver rinviato l'incontro di oggi pomeriggio. Tuttavia, il leader di Forza Italia ha invitato Letta a "farsi subito interlocutore attento delle istanze rappresentate da migliaia di aziende che stanno pagando la politica recessiva degli ultimi due anni". "Da giorni - è tornato a sottolineare l’ex presidente del Consiglio - il nostro Paese è bloccato dall'azione di protesta che vede insieme molte categorie produttive, ivi compresa una parte degli autotrasportatori, e che sta provocando disagi alla popolazione e al commercio". Sino ad ora l'esecutivo si è dimostrato poco reattivo. "Cosa aspetta a convocare queste categorie? Forse che accada qualcosa?", si è domandato il Cavaliere. La situazione si fa sempre più incandescente. Anche per la Lega Nord gran parte della colpa è del governo (guarda il video). "Letta si sta scavando la fossa ubbidendo a tutte le richieste fatte da Bruxelles e poi qualcuno si stupisce dei Forconi - ha commentato ha detto il segretario del Carroccio, Matteo Salvini - dopo il voto di fiducia di oggi dovrebbero entrare in parlamento".

Letta non ha voluto mettere in discussione l'operato del governo. E se l'è presa con chi, come Forza Italia e la Lega Nord, ascolta la protesta dei Forconi. "Lisciare il pelo per la quale chi rappresenta una minoranza di una categoria economica possa parlare a nome di tutti è uno stravolgimento delle regole della democrazia che non dobbiamo seguire", ha spiegato il premier dicendosi preoccupato per "le voci che non hanno la forza di farsi sentire".

"Non scambiamo le proteste degli autotrasportatori con un’altra cosa - ha sottolineato Letta - il governo affronta la discussione con i rappresentanti delle categorie, se il governo indica forme di accordo che tengono insieme più del 90% di quelle castegorie lì, venire a dire che quello che sta accadendo è la rappresentanza del Paese non è vero".

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