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Forza Italia inchioda il Pd sul regalino ai De Benedetti

Passa in commissione Bilancio lo "sconto" alle centrali termoelettriche: così Sorgenia risparmia 22 milioni

Forza Italia inchioda il Pd sul regalino ai De Benedetti

Roma - Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, è uno «scandalo». Per il leghista Gianluca Pini è una «marchetta». Beppe Grillo, con la solita eleganza, ha postato sul suo sito la foto della lobbysta che ha incardinato il provvedimento nelle maglie molto larghe della legge di Stabilità. Tutti (o quasi) si lamentano ma alla fine il governo di Enrico Letta una «manina» di aiuto alla famiglia di Carlo De Benedetti, tessera numero uno Pd e sponsor di Matteo Renzi (politicamente, si intende), l'ha data lo stesso. Nella notte tra martedì e mercoledì la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento del relatore Maino Marchi (Pd) - e dunque di chiara matrice governativa - con il quale le centrali termoelettriche e turbogas sopra i 300 Megawattora «sono escluse dall'obbligo di corrispondere gli oneri di urbanizzazione», mentre «le parti coinvolte in contenziosi giurisdizionali amministrativi» sono «invitate a procedere con convenzioni con finalità transattive». Una norma che sembra scritta su misura per la Sorgenia della famiglia dell'Ingegnere. Come ampiamente documentato dal Giornale l'azienda energetica, che versa in non ottime condizioni di salute, ha ingaggiato con il Comune di Turano, in provincia di Lodi, una battaglia al Tar del Lazio per evitare di pagare circa 22 milioni di euro di oneri di urbanizzazione legati alla costruzione della centrale a ciclo combinato di Bertonico. Ad onor del vero, il Tar del Lazio ad aprile ha accolto il ricorso di Sorgenia perché non erano esposti i criteri in base ai quali era stata formulata la richiesta di 22,77 milioni. Ma, allo stesso modo, aveva riconosciuto come legittima la pretesa del Comune: gli oneri di urbanizzazione vanno corrisposti anche se si tratta di un impianto di pubblica utilità.
Grazie all'emendamento si taglia la testa al toro: niente più pagamento obbligatorio, accordo transattivo e tutto passa in cavalleria. Di qui l'ira funesta di Forza Italia e dei pentastellati che hanno abbandonato la commissione Bilancio. Vale la pena ricordare che questo non è proprio l'unico cadeau alla famiglia dell'Ingegnere che con la legge di Stabilità potrà beneficiare di una nuova versione del capacity payment, l'incentivo per i cicli combinati a gas che per la controllata di Cir dovrebbe valere circa 100 milioni. L'indignazione di Brunetta è, dunque, fondata. Il capogruppo forzista ha infatti scritto una lettera al presidente della Camera, Laura Boldrini, nella quale lamenta che l'emendamento «salva-Bertonico» (chiamiamolo così per comodità) è «una disposizione di carattere ordinamentale». Non è un tecnicismo inutile: con la riforma della Finanziaria del 2009 mance e mancette non avrebbero dovuto più trovare posto nella «nuova» legge di Stabilità, ma eventualmente essere approvate con provvedimenti ad hoc. Ne consegue che al premier Letta e ai suoi alleati tutto questo deve essere sfuggito. Una dimenticanza, un lapsus freudiano. Così come magari sarà sfuggito che Sorgenia abbia 1,8 miliardi di debiti con le banche (Mps, Unicredit e Intesa le più esposte) e che ieri con la presentazione di un nuovo piano industriale abbia chiesto una moratoria sul rimborso dei finanziamenti fino al primo luglio2014 per garantire «la piena operatività». Resta il sospetto che se un fatto simile avesse riguardato

html">Silvio Berlusconi, magari Repubblica (che dalla Cir della famiglia De Benedetti è controllata) avrebbe rinfrescato la memoria a tutti quanti.

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