Politica

Giocano coi botti: 6 giovani in fin di vita

Parole al vento. Inutili raccomandazioni. La «guerra dei botti» anche quest'anno ha mietuto le sue vittile. Non sono bastati divieti e sequestri a evitare le tragedie nel giorno di Capodanno. L'episodio più grave a Tivoli dove sei persone, tra cui due minorenni, hanno raccolto e fatto esplodere in un capannone con delle foglie fuochi e petardi. Tutti sono stati ricoverati in gravi condizioni e uno dei minorenni rischia di perdere una mano. Tra i feriti c'è anche il genitore di uno dei ragazzi, un uomo di 46 anni, che è tra i più gravi ed è stato sottoposto ad un'operazione. Gli altri feriti hanno età compresa tra i 16 e i 31 anni.
A Milano un bambino di sette anni ha subito l'amputazione di alcune dita di una mano, analogo incidente a Bari. Un altro caso grave nel Pavese dove un bambino di 10 anni ha riportato gravi ferite al volto dopo l'esplosione di un petardo che aveva raccolto in strada. A Roma 7 persone sono rimaste gravemente ferite: a un uomo è stata amputata una mano. Nella Capitale si registra anche una vittima, che però non sembra riconducibile a un incidente provocato di botti: un disabile di 65 anni in carrozzina è morto nel suo appartamento nel quartiere Aurelio. È rimasto soffocato dal fumo di un incendio provocato da un corto circuito, causato probabilmente un ferro da stiro ancora acceso. La vittima era in casa con la badante, che è riuscita a scappare quando ha visto le fiamme.
Per la prima volta, dopo 3 anni, a Capodanno sembrava non doverci scappare il morto. Ma purtroppo non è stato così. Ieri sera il bilancio si è improvvisamente aggravato con 350 feriti in tutto il Paese, di cui alcuni molto gravi. A Napoli, ovviamente, spetta il primato dei feriti: oltre 50. Un numero identico a quello dello scorso anno ma, in netto calo rispetto a quello del 2012 quando erano stati ben 600. Una tendenza a sparare meno botti proibiti che fa ben sperare per il futuro.
Nel capoluogo lombardo due amichetti di 7 e 10 anni sono rimasti feriti mentre si trovavano in strada. Il più piccolo ha raccolto un grosso petardo artigianale, che gli è esploso tra le mani e ha perso la mano destra. Sempre nel capoluogo lombardo altri due bimbi di 8 e 9 anni sono stati ricoverati con lesioni agli occhi e al volto e ustioni di primo grado. A un romano invece è stata amputata una mano.
A Napoli il numero dei feriti è rimasto contenuto ma, nonostante gli ingenti sequestri di botti illegali si è sparato tantissimo. Dalla collina dei Camaldoli pareva di assistere a una battaglia in Afghanistan. A Piedimonte Matese, nel casertano, dove domenica scorsa c'è stato l'epicentro di una forte scossa di terremoto si è sparato contro il buon senso. Dimenticato il terrore del sisma, anziché mettere da parte i botti si è sparato come se nulla fosse accaduto. Una bimba di 6 anni è rimasta ferita al volto e agli occhi. Questa la classifica dei feriti per città: Bari (26), Roma (23), L'Aquila (15), Salerno (15), Reggio Calabria (13), Caserta e Torino (10). Grande lavoro per i vigili del fuoco di Napoli, in città e in provincia oltre 100 gli interventi per spegnere gli incendi di cassonetti dei rifiuti, ma anche fiamme in appartamenti.

A San Giorgio a Cremano in un vecchio stabile sono andati a fuoco plastiche e gomme.

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