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Giorgio Napolitano: "Farò ciò che devo fino alla fine del mio mandato"

Il Presidente della Repubblica ribadisce la sua intenzione di non occupare il Quirinale più a lungo del settennato che sta per concludersi

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

"Il Capo dello Stato deve sprigionare una luce assolutamente normale, umana". E "a volte si fa fatica nella nebbia". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ringrazia per il complimento che gli ha rivolto Giovanni Conso, ex presidente della Corte Costituzionale e coglie l'occasione di un incontro a ricordo di Rita Levi Montalcini all'Accademia dei Lincei per mettere in chiaro un paio di cose.

Il Capo di Stato vuole rassicurare sulle sue intenzioni per il futuro. "Farò quello che debbo fino all'ultimo giorno del mio mandato", assicura. Ma ricorda anche la volontà dei padri costituenti, che pensarono a un settennato per l'inquilino del Quirinale, sottolineando come "la conclusione corrispona pienamente" con quando previsto dalla Carta costituzionale. E dunque che non intendo proseguire oltre al termine naturale della sua carica. Insomma, non pensa ad altri sette anni da Presidente. Per Napolitano non si tratta soltanto di un'adesione ai principi costituzionali. Più banalmente, ricorda il Presidente, "anche alla legge del succedersi delle generazioni".

Una battuta sul futuro istituzionale del Paese arriva invece da fonti del Quirinale, che ribadiscono l'inutilità di illazioni e previsioni sul risultato delle consultazioni con Napolitano.

"Prima di allora sono solo fantasie".

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