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Salgono a 13 gli indagati alla Regione Lombardia

Con l'arresto di Domenico Zambetti, assessore alla Casa della Giunta Formigoni, è salito a tredici il numero di esponenti politici indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone

Salgono a 13 gli indagati alla Regione Lombardia

La Giunta e il Consiglio regionale della Lombardia hanno fatto tredici. Infatti, con l'arresto di Domenico Zambetti, assessore alla Casa della Giunta Formigoni, è salito a tredici il numero di esponenti politici indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone.

Gli ultimi due sono il consigliere del Pdl, Gianluca Rinaldin, due giorni fa condannato in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa e l'ex vice presidente dell'Aula, Filippo Penati, ex Pd ora Gruppo Misto, per il quale la scorsa settimana è stato chiesto il rinvio a giudizio per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.

La lista annovera poi lo stesso presidente della Giunta, Roberto Formigoni, accusato di corruzione aggravata nell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri. E poi c'è l'ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni (Lega Nord), accusato di corruzione; Franco Nicoli Cristiani (Pdl) arrestato e dimessosi dal Consiglio perché accusato di corruzione. Stessa accusa per l'ex consigliere Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato a gennaio per corruzione e bancarotta fraudolenta.

L'elenco continua poi con il consigliere del Pdl Angelo Giammario, ex sottosegretario di Formigoni, accusato di corruzione; con l'attuale assessore alla Sicurezza, Romano La Russa, accusato di finanziamento illecito; la consigliera Pdl Nicole Minetti, a processo per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile nell'ambito del caso Ruby.

L'assessore leghista Daniele Belotti è coinvolto invece in una inchiesta per tifo violento.

Infine, ci sono l'ex consigliere leghista Renzo Bossi (dimessosi per l'inchiesta sull'uso dei rimborsi elettorali del Carroccio nella quale è accusato di appropriazione indebita) e l'ex assessore leghista, Monica Rizzi, sospettata in passato di aver prodotto dossier proprio per screditare avversari interni di Bossi Jr.

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