Politica

Dai collegi alle preferenze guida ai nuovi tormentoni

Dopo il "no" dei giudici al sistema di voto si apre un dibattito infarcito di termini e modelli astrusi. Ecco il dizionario per non perdersi

Roma - Una valanga di termini tecnici e di riferimenti alle diverse proposte elettorali si sta per abbattere sul dibattito politico. Dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta, è tempo di tormentoni e di feroci discussioni su modelli dai nomi incomprensibili, tutti - secondo i promotori - portatori della sovrannaturale capacità di rendere governabile l'Italia. Un tuffo nell'oscuro mare dell'ingegneria elettorale sul quale proviamo a fare luce con questo glossario.

Circoscrizione

La circoscrizione è l'unità territoriale di base in una competizione elettorale. Le circoscrizioni tendono a coincidere con le regioni, salvo in quelle più popolose.

Collegio

È l'unità territoriale di base nelle competizioni uninominali (nelle quali si elegge un solo candidato).

Diritto di tribuna

Nel sistema maggioritario, per ovviare alla mancanza di rappresentatività, serve a riservare una parte dei seggi ai partiti minori.

Legge elettorale «comunale»

E' quella invocata da Matteo Renzi che prevede il ballottaggio tra i due candidati più votati, a meno che un candidato non ottenga più del 50%. Se la lista o l'insieme di liste collegate al candidato sindaco eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi, ma hanno ottenuto al primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi.

Liste bloccate

La lista si dice «bloccata» se l'elettore non può cambiare l'ordine dei candidati che vengono eletti secondo la graduatoria prestabilita. Il cittadino non è in grado di esprimere un voto di preferenza. E' l'ordine di lista a stabilire l'ordine di elezione.

Maggioritario

Solitamente si basa su piccoli collegi uninominali - tanti quanti sono i parlamentari da eleggere - in ognuno dei quali viene eletto il candidato che ha avuto più voti. I voti espressi per i candidati in minoranza vanno perduti. In linea teorica, un partito potrebbe avere tutti i seggi prendendo il 51% dei voti in ciascun collegio (nel caso di due soli partiti), o con percentuali ancora più basse nel caso di più partiti.

Mattarellum

Sistema in vigore in Italia dal 1993 al 2005. Prende il nome dal relatore della legge, Sergio Mattarella. Si caratterizzava per essere un ibrido tra maggioritario e proporzionale. Il 75% dei seggi veniva attribuito in collegi uninominali con competizione a turno unico (475 per la Camera, 232 per il Senato). Il rimanente 25% con il proporzionale su liste bloccate e sbarramento del 4%.

Porcellum

È il sistema elettorale vigente finito nel mirino della Consulta. Il nome nacque quando Roberto Calderoli definì la propria legge «una porcata», alla luce della modifica richiesta da Carlo Azeglio Ciampi di un premio non su base nazionale ma regionale (al Senato). Prevede il proporzionale con liste bloccate e premio di maggioranza alla coalizione o partito più votato, oltre a diverse clausole di sbarramento.

Preferenza

Consente all'elettore di indicare uno o più candidati nella lista prescelta. Nel sistema italiano fino al 1991, era possibile indicare un numero multiplo di preferenze. A seguito di un referendum, il numero di preferenze è stato limitato a una.

Premio di maggioranza

Prevede l'attribuzione al partito/coalizione vincitrice di una quota di seggi superiore a quelli che le toccherebbero in base al riparto proporzionale puro. Ha lo scopo di assicurare il margine necessario per la costruzione di maggioranze parlamentari stabili.

Proporzionale

I seggi in palio sono distribuiti in base alla percentuale di voti ottenuta da ciascuna lista. Punta a riprodurre in Parlamento l'esatto rapporto di forza tra i partiti esistente nella società.

Sbarramento

Indica la percentuale di voti che un partito deve raggiungere per essere rappresentato in Parlamento. La sua funzione è quella di limitare l'accesso alle Camere ai soli partiti con una consistenza percentuale non trascurabile. Può essere applicato a livello nazionale o a livello circoscrizionale.

Soglia per il premio

In queste ore questo termine viene citato in relazione all'assenza nel Porcellum di una «soglia» minima di voti conseguiti per avere diritto al premio (ad esempio dal 40% in su).

Uninominale a doppio turno

Con il sistema a doppio turno un candidato deve raggiungere o superare la maggioranza assoluta (50% + 1) per essere eletto al primo turno. Se nessun candidato la raggiunge, si ricorre a un secondo turno. Il numero di candidati ammessi a questo secondo turno divide questo tipo di scrutinio in due sottosistemi. Nel primo sono ammessi solo i due candidati più votati. Nel secondo tutti i candidati che hanno superato una determinata percentuale.

Per essere eletti al secondo turno è sufficiente ottenere la maggioranza relativa dei voti.

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