Il governo pensa di tassare anche aranciata e Coca Cola Sei d'accordo? SONDAGGIO
11 Maggio 2012 - 16:07Il ministro della Salute ipotizza una tassa di 3 centesimi per ogni bottiglietta. Con il ricavato campagne di prevenzione sulla salute. Sei d'accordo? VOTA
Il governo non introdurrà alcuna tassa sul cibo, assicura il ministro della Salute Renato Balduzzi. Poi però ammette che è allo studio un "limitato prelievo" sulle bevande zuccherate e gassate. Un po' come avevano fatto Francia, Danimarca e il sindaco di New York Michael Bloomberg con la "soda Tax". Intervenuto alla trasmissione di Rai Radio 1 Radio Anch’io il ministro spiega la sua idea: si tratta di un "prelievo di scopo sulle bevande zuccherate e gassate, con un aumento di appena 3 centesimi di euro per ogni bottiglietta da 33 centilitri, secondo le nostre stime potremmo disporre di 250 milioni di euro su base annua". Viene da chiedersi: per le bottiglie da un litro e mezzo la tassa a quanto ammonterebbe? Quindici centesimi su un prodotto che oscilla tra 1,5 e 2 euro?
Balduzzi precisa che nessuna decisione è stata ancora presa e che la discussione è aperta. Poi aggiunge che, a suo modo di vedere, il provvedimento "non crea problemi né ai produttori né ai consumatori". Un piccolo-nuovo balzello i cui proventi permetterebbero di "rafforzare campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita" e di definire "alcuni interventi mirati in ambito sanitario".
L'intenzione è quella di lanciare "un messaggio alle famiglie che sottostimano il problema. Le ricerche dimostrano infatti che metà dei nostri ragazzi consumano troppe bevande zuccherate o gassate durante la giornata. Non si tratta di non assumerle più - puntualizza Balduzzi - ma solo di riequilibrare il consumo giornaliero". Ma se è davvero così perché non limitarsi a fare opera di sensibilizzazione? A che serve una microtassa di 3 centesimi su ogni bottiglietta o lattina?
Ma per le patatine fritte, gli hamburger e altri prodotti simili cosa accadrà? Si deciderà di tassare anche quelli? "Nelle leggende metropolitane nazionali - risponde il ministro - è uscito anche che avrei intenzione di tassare Nutella e cotechino. Faccio notare che ci potrebbero essere anche dei profili problematici, nell’ipotesi in cui un responsabile pubblico si mettesse in testa di attaccare alcune delle qualità del nostro Paese. Altro discorso, e abbiamo già avviato un tavolo con produttori e ministero Agricoltura - ricorda Balduzzi - è riuscire a fare un accordo con i produttori per diminuire alcune percentuali nei cibi, per esempio i famosi grassi saturi. Ma questo è tutto un altro discorso, che non può essere fatto con la leva fiscale, ma con un accordo mirato".
Il Codacons boccia senza appello la proposta di Balduzzi: "Si tratta di una tassa ipocrita - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Con la scusa della corretta alimentazione e dello scopo sanitario, il Governo vuole mettere le mani nelle tasche dei cittadini, aumentando il costo delle bibite gassate. In sostanza per colmare i vuoti della casse statali si cerca di far perdere i chili di troppo agli italiani".
Protesta anche l'Assobibe (Associazione italiana dei produttori di bevande analcoliche): "Una tassa che colpisce esclusivamente le bevande analcoliche gassate è immotivata, discriminatoria e pertanto inaccettabile. In Italia, infatti, i consumi di tali bevande sono stagnanti da circa dieci anni e di molto sotto la media UE. Tanto negli adulti quanto nei bambini. L’Italia è al penultimo posto tra i Paesi UE per consumi pro-capite. Proprio a fronte di questi bassi livelli di consumo, le bevande analcoliche gassate in Italia contribuiscono per meno del 2% all’apporto calorico medio quotidiano".
Secondo Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio, "mettere una nuova tassa, sia pure di pochi centesimi, per disincentivare il consumo di bevande analcoliche gassate considerate dannose per la salute non porterà a nulla di fatto". "L’educazione alimentare – prosegue – si coltiva sollecitando il consumatore a conoscere i valori nutrizionali di ciò che beve e di ciò che mangia. E questa educazione deve partire dalle aule scolastiche, perché un bambino ben educato al cibo diventerà un consumatore più consapevole. Questa tassa di scopo porterà solo a diminuire le vendite di bibite gassate oppure a ridurre i fatturati di baristi e ristoratori".
Per tutelare la salute dei cittadini c'è anche chi propone di aumentare il livello di frutta nei succhi e nelle bibite. Secondo Coldiretti "per migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione nelle giovani generazioni occorre aumentare la quantità di frutta nelle bibite che oggi per legge contengono appena il 12% di vero succo". Con benefici per la salute e l'agricoltura: "Ogni punto percentuale di succo di arancia in più, oltre al 12%, corrisponderebbe - spiega la Coldiretti - all’utilizzo di 25 milioni di chili in più di arance pari a circa 560 ettari di agrumeto.
L’aumento del succo contenuto nelle aranciate avrebbe positivi effetti per la salute con un aumento del consumo di frutta in Italia dove - continua la Coldiretti - un milione di persone non mangia mai frutta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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