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Grasso batte la Boldrini. Ma la paladina rossa non paga tasse in Italia

La presidente della Camera ha ricevuto 94mila euro dall'Onu non soggetti al nostro fisco. Per l'ex pm 176mila euro

Grasso batte la Boldrini. Ma la paladina rossa non paga tasse in Italia

Roma - Ancora per questa volta, visto che le dichiarazioni dei redditi si riferiscono al 2012, possiamo scrivere che Silvio Berlusconi è il parlamentare italiano più ricco. Ma il leader di Forza Italia la spunta, come si dice in gergo ippico, per un'incollatura: rispetto al 2011 i suoi redditi sono assai diminuiti, passando da 35,4 milioni a poco più di 4 milioni e mezzo di euro. Un calo secco di 30 milioni. E così l'editore di Libero e deputato azzurro, Antonio Angelucci, lo tallona da molto vicino con i suoi 4 milioni e 372 mila euro più spiccioli. Non mancano altri deputati dal reddito milionario. Gregorio Gitti, dei Popolari per l'Italia, dichiara 3.426.455 euro. Il genero del banchiere Giovanni Bazoli è presidente di una mezza dozzina di società e detiene azioni di Banca Intesa, A2A, Popolare di Milano, Enel, Eni, Fiat. L'imprenditore italo-americano Renato Turano, senatore del Pd eletto in America, ha dichiarato al fisco Usa poco più di 4 milioni di dollari, che al cambio attuale valgono quasi 3 milioni di euro. I ricchi del Parlamento non guardano al colore politico. È ben messo in classifica l'avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini, con un reddito dichiarato di 2.173.781 euro. Piero Longo,altro avvocato dell'ex premier, dichiara778mila euro.

Ma non sta male neppure l'economista israeliano Yoram Gutgeld, uno dei guru di Matteo Renzi, con oltre un milione di euro. A 1.321.436 euro l'ex direttore generale della Confindustria Giampaolo Galli, deputato Pd. Nel gruppo misto troviamo Mario Borghese, che espone redditi per un milione e 136 mila euro. Il patron della Brembo, Alberto Bombassei, ex presidente di Scelta civica, dichiara 845.813 euro. Nella dichiarazione di Roberto Formigoni figurano redditi per 168mila euro e non c'è traccia di ville in Sardegna. Un'occhiata ai redditi dei vertici di governo e Parlamento ci dice che il presidente del Senato Pietro Grasso dichiara 176.49 euro mentre la sua collega della Camera Laura Boldrini si ferma a 6.314 euro. Com'è possibile? L'arcano è presto spiegato: la Boldrini, come funzionario dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati ha percepito oltre 94 mila euro non soggetti a tassazione da parte del fisco italiano. Il ministro più abbiente è Maurizio Lupi: 282.499 euro. Lo seguono Enrico Franceschini con 200mila e poco più, e Stefania Giannini con 117mila euro. Sotto i 100mila euro stazionano il braccio destro di Matteo Renzi, Graziano Delrio, Beatrice Lorenzin, Marianna Madia. La ministra più povera? Maria Elena Boschi, con 76mila euro. Nulla sappiamo del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che non è parlamentare come Federica Guidi e Giuliano Poletti. Il capogruppo più abbiente è il senatore sudtirolese Karl Zeller, che supera i 383mila euro, mentre alla Camera spiccano i 193mila euro abbondanti di Lorenzo Dellai, capogruppo dei Popolari per l'Italia. Renato Brunetta denuncia 178mila euro, il leghista Giancarlo Giorgetti 133mila. In coda il Pd Roberto Speranza con 35.895 euro e il capogruppo Sel Gennaro Migliore con 20.140 euro. Uno sguardo, infine, ai poveri. Gli ecologisti Peppe De Cristofaro, Alessia Petraglia, Giancarlo Giordano, i Pd Lorenzo Guerini, Massimo Paolucci, Giovanna Palma, Maria Iacono, Leonardo Impegno, Anna Ascani, Francesca Bonomo e Valentina Parisi navigano fra lo zero e i 2mila euro.

Chissà come campavano prima di approdare in Parlamento.

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