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Grillo attacca Renzi: "Al 41 bis per menzogna pubblica"

Il leader M5S sfida il premier: "Alle Europee prenderemo un parlamentare iun più del Pd. Andremo in Europa per rivedere tutti i trattati"

Grillo attacca Renzi: "Al 41 bis per menzogna pubblica"

Torna all'attacco Beppe Grillo. E nel mirino, come ormai avviene da giorni, c'è sempre lui, Matteo Renzi. "A quando il reato penale per menzogna pubblica aggravata? - scrive sul suo blog -. Renzie (lo scrive ancora così, per scimmiottare l'accostamento a Fonzie, ndr) andrebbe subito al 41 bis". Dopo lo spettacolo teatrale ("Te la do io l'Europa") di ieri sera, a Napoli, il leader M5S se l'è presa con Berlusconi e Renzi: "Sono finiti, sono persone che si sono invecchiate. Renzi poi è invecchiato precocemente". E rivolgendosi al premier lo punzecchia duramente: "Io non sono il suo antagonista, il vero antagonismo sono l’onestà, la democrazia di questo Paese. Il suo tentativo secondo me è già finito".

E per replicare all'accusa, rivoltagli dal premier ("Grillo sta rosicando..."), il leader M5S usa parole sprezzanti: "Renzi può dire quello che vuole, lui che è tagliato fuori dalla storia".

Grillo pensa in grande, al rapporto con i leader europei. "Diremo alla Merkel che i trattati Ue sono tutti da rivedere. Questo è il senso della mia partecipazione alla battaglia per il Parlamento europeo, diversamente non mi sarei imbarcato in questa avventura". E conferma l’intenzione di far svolgere un referendum sulla uscita dell’Italia dall’euro. A un giornalista che gli chiedeva conferma ha risposto seccamente: "Assolutamente, assolutamente sì. Oggi il no è la forma più pura della politica". Sull'esito delle elezioni europee Grillo è molto fiducioso: "Vinceremo senza ombra di dubbio. Sono 75 i deputati in palio per l’Italia e se ne prendiamo uno più del Pd avremo vinto. Sarà l’unico modo - ha aggiunto - per far funzionare davvero il Parlamento europeo".

Sondaggio

Da un sondaggio realizzato in esclusiva da Ixè per Agorà Renzi si conferma il leader più amato dagli italiani. In una settimana il consenso per il premier è balzato dal 57% al 59%. In crescita anche la fiducia nel Governo, che tocca quota 54%. Secondo per consenso goduto il presidente Napolitano, al 39%, seguito da Grillo al 32%, Alfano al 20% e Berlusconi al 17%. Ma vediamo come se la passano i singoli partiti. Il Pd tocca quota 32,8%, Forza Italia arretra dal 18,4% al 16,9%. In crescita il Movimento 5 Stelle, che guadagna quasi un punto e passa dal 24,6% al 25,5%. La Lega è al 4,8% (5,5); Fdi 3,6% (3,3). Sel 2,9% (2,8). Udc 1,4% (1,2). Scelta civica 1,1% (1,2). Il dato aggregato per coalizioni riflette la volata del Pd, con il centrosinistra al 37,7% e il centrodestra al 31,9%. In flessione il dato sul non voto: indecisi e astenuti sono

538em;"> ora al 44,9% contro il 45,8 della scorsa rilevazione.

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