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La base grillina smentisce Grillo: "Abrogare il reato di clandestinità"

Sul blog del comico indetta una consultazione tra gli iscritti. Ma i senatori si ribellano: togliamo il blog dalle mani di Casaleggio

La base grillina smentisce Grillo: "Abrogare il reato di clandestinità"

Grillo clandestino tra i grillini. Perché, alla fine, la base ha sconfessato la linea del comico e di Casaleggio. Almeno sull'immigrazione. A sorpresa questa mattina sul blog del leader è stata indetta una consultazione tra gli iscritti. Il nodo da sciogliere è quello sul reato di clandestinità e il comico passa la palla direttamente agli iscritti "certificati", di fatto tagliando fuori i parlamentari che si erano gà espressi, tra le polemiche, a favore dell'abolizione del reato. Una decisione che aveva scatenato l'ira di Grillo e Casaleggio. "Non è una decisione inserita nel programma", avevano ribattuto all'unisono. Di più, Grillo aveva ricordato che il reato di clandestinità esiste in tutti i paesi europei e che abolirlo avrebbe comportato una perdita di consensi elettorali. Il niet non era andato giù ai parlamentari pentastellati e Grillo, per evitare lo scontro, aveva annullato un suo viaggio a Roma nel tentativo di calmare le acque.

Oggi il referendum boomerang. Il risultato della consultazione spiazza il comico e abbraccia la linea (più di sinistra) dei gruppi parlamentari: il reato va eliminato. Su 24.932 votanti, 15.839 si sono espressi per l'abrogazione e 9.093 per il mantenimento. Per Grillo è un doppio schiaffo: oltre al danno di aver visto sconfitta la sua linea c'è anche la beffa della scarsissima partecipazione. Gli iscritti al movimento sono ottantamila, ma solo poco più di un terzo ha deciso di sfruttare il suo diritto al voto.

La decisione di indire, all'improvviso, un referendum ha provocato non poche polemiche. Il senatore Francesco Campanella ha guidato la rivolta "il blog di Beppe Grillo definito è un'arma nelle mani di qualcuno che vuole gestire più di 150 parlamentari. Togliamo quella pistola a Casaleggio!". Gli ha fatto eco un altro senatore, Lorenzo Battista, che su Fb ha scritto: "penso sia giunto il momento di dire basta a questa gestione del blog/portale/sistema operativo (chiamatelo come vi piace)".

La discussione è aperta e, al momento, non solo sul reato di clandestinità.

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