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I Comuni avvisano Monti: "Necessario modificare l'Imu o rischio di tensioni sociali"

Secondo i calcoli dell'Anci, l'esecutivo ha sovrastimato il gettito dell'Imu. Mancherebbero 2,5 miliardi. Soluzioni? Innalzamento delle aliquote base o super Imu. Proteste dei sindaci

I Comuni avvisano Monti: "Necessario modificare l'Imu  o rischio di tensioni sociali"

Se le premesse già non erano delle migliori, le previsioni rischiano di essere catastrofiche. L'Imu continua a essere il pomo della discordia. Prima le difficoltà esplicative e applicative della nuova tassa e l'allarme dei Caf. Poi il balletto dei numeri sciorinati dal premier Mario Monti ("il 70% dei proprietari di prime case pagherà in media 200 euro. Il restante 30% sarà esente").

E ancora le proteste dei sindaci e dei Comuni, i quali considerano la nuova tassa poco trasparente, iniqua e ingiusta. L'ultima puntata sull'Imu rischia di far balzare dalla sedia i contribuenti. E non solo. Infatti, secondo i calcoli dell'Ifel, l'istituto di ricerca dell'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, il governo ha sbagliato le stime di gettito. Le ha enfatizzate, ma in realtà mancherebbero all'appello almeno 2,2 miliardi di euro. Non proprio spiccioli.

"L'abbiamo detto fin dall'inizio che le stime sul gettito dell'Imu erano superiori a quelle che noi prevedevamo: il governo ha stabilito 21 miliardi ma ci sarà un gettito minore e questo è un grande problema. Spero di sbagliarmi altrimenti il cittadino si troverà a pagare molto di più", ha dichiarato ad Agorà il presidente dell'Anci, Graziano Del Rio.

Che poi ha rincarato la dose: "C’è ’urgenza di sedersi intorno a un tavolo e modificare l’attuale situazione o rischiamo una grande tensione sociale al pagamento della prima rata".

Ed ecco la nota dolente. Perché con un buco di tale portata, l'esecutivo sarà costretto a trovare delle soluzioni, altrimenti non raggiungerebbe l'obiettivo di bilancio in vista del pareggio del 2013.

E tra le soluzioni c'è l'innalzamento delle aliquote. Un altro uno per mille in più sia sulla prima casa che sugli altri immobili. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, "i Comuni con l'Imu avranno 2,4 miliardi in più rispetto all'Ici 2010, ma subiranno un taglio dei trasferimenti e del fondo di riequilibrio di 5 miliardi di euro. Così, lo Stato incassa 13 miliardi in più, e i sindaci perdono quasi il 30% del gettito garantito dalla vecchia Ici. Per cui, se vorranno avere le stesse risorse di prima, dovranno alzare le aliquote dell'Imu".

Insomma, è sempre la stessa solfa: alla fine i cittadini dovranno pagare di più. In un Comune che aveva l'aliquota al 4 per mille i cittadini pagheranno tre volte tanto, in uno che l'aveva al 7 per mille l'aumento sarà più contenuto. Oltre il danno, la beffa per u comuni che adottavano agevolazioni per gli affitti o per le fasce deboli. Per reinserirli, ora, il Comune dovrà trovare una nuova copertura. In pratica, se li finanzierà due volte.

Ma i primi cittadini non ci stanno continuando la loro protesta nei confronti del governo e scenderanno in piazza a Venezia il 24 maggio prossimo. Dal canto suo, l'esecutivo ha contestato l'analisi dell'Anci.

"Ragionevolmente auspichiamo di non dovere intervenire ulteriormente sulle aliquote" dell’Imu, ha affermato il sottosegretario al ministero dell’Economia, Vieri Ceriani, sottolineando che "è un’ipotesi che, francamente, preferisco non considerare". Il governo calcola che dalla prima tranche dell’Imu a giugno arriveranno circa 10 miliardi (la metà di quanto atteso) e che nel passaggio dall’Ici all’Imu i Comuni ci "guadagneranno" 3 miliardi di euro. Sull'ammanco di 2,5 miliardi lamentato dall'Anci, Ceriani ha replicato: "L’attendibilità del dato è assolutamente dubbia e indimostrabile".

Oltre all'innalzamento delle aliquote, il governo potrebbe trovare un'altra soluzione. Soluzione che era già stata posta allo studio dei tecnici nel caso in cui a luglio, dopo la prima rata Imu, il gettito fosse stato inferiore alle attese.

Si tratta della super Imu, cioè la possibilità di inserire una nuova tassa sulle case sfitte. Un'idea nata più che altro dai sindaci, i quali preferirebbero questa opzione a quella di rivedere le aliquote sulle prime case. 

Insomma, meglio andare a rastrellare i fondi necessari dalle seconde case o dai possessori degli immobili che lasciano gli appartamenti vuoti. E poco importa se la casa in questione sia quella al mare o in montagna, se sia vuota o abitata. Il motivo per cui i sindaci sarebbero più propensi a tartassare le case vuote è dovuto a ragioni elettorali. Spesso le abitazioni vuote sono appartamenti utilizzati per le vacanze, i cui proprietari non risiedono nel comune relativo all'immobile e non sono potenziali elettori.

Comunque vada, alla fine, se i calcoli dell'Anci verranno confermati dal governo, le strade saranno due: innalzamento delle aliquote o super Imu.

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