Politica

I No Tav occupano tangenziali e autostrade A Roma bombe carta e minacce ai giornalisti

Sale la tensione. Il governo non cede: "Tav confermata". Ma il leader No Tav Perino minaccia: "Evitare prove di forza". Durante il corteo di Roma invasa la tangenziale est: bombe carta e fumogeni. Spuntano pure bastoni e caschi. Occupata la sede di Repubblica, insulti a una giornalista di In Onda e spintoni a Piero Sansonetti: è caccia ai giornalisti. In Val Susa blocchi sulla autostrada Torino-Bardonecchia. Gli antagonisti in guerra per una mini galleria: scatenati per 7 chilometri di servizio. L'Italia paralizzata dai "no": bloccate 331 opere

I No Tav occupano tangenziali e autostrade A Roma bombe carta e minacce ai giornalisti

Il governo ha deciso di andare avanti. Le proteste, i blocchi e le occupazioni non fermeranno i lavori in Val Susa: l'Alta velocità si farà. Su questo punto il presidente del Consiglio Mario Monti è stato irremovibile: la Tav è un'opera pubblica troppo importante per l'Italia e per l'Europa per sottostare ai diktat di no global e antagonisti. Eppure il movimento No Tav non si arresta. Oggi ha sferrato un nuovo attacco allo Stato: la protesta è scesa dalle valli piemontesi per andare a colpire Roma e Milano. Il modus operandi è sempre lo stesso: facinorosi armati di bastoni e coi volti coperti dai caschi hanno invaso la Capitale, occupando per un paio d'ore la tangenziale est e l'ingresso dell'autostrada Roma-L'Aquila, esplodendo le bombe carta (guarda le foto) e mandando in tilt il traffico

Nelle scorse ore il leader storico del movimento No Tav, Alberto Perino, aveva invitato Monti a "evitare prove di forza". Una sorta di avvertimento, insomma. Da una settimana, da quando cioè è stato allargato il cantiere di Chiomonte ed è stata smantellata la base Clarea (simbolo della protesta No Tav), il movimento antagonista sta infatti mettendo in ginocchio il Paese con blocchi, manifestazioni e blitz. Dopo una notte di tregua in Val Susa, oggi i No Tav si sono dati appuntamento a Roma per un nuovo, grande corteo di protesta. In mattinata il primo attacco: un blitz nella sede capitolina di Repubblica. Una occupazione simbolica per accusare il quotidiano di Ezio Mauro di mettere il bavaglio alla lotta No Tav. Poi, nel pomeriggio, la manifestazione che da piazzale Tiburtino ha portato i No Tav a largo Preneste. Durante il corteo è stata indimidita Chiara Romano, giornalista della trasmissione In Onda di La7. "Ho visto che alcuni di lorostavano attacacndo un manifesto e ho chiesto cosa fosse - ha, poi, raccontatato la giornalista - Per tutta risposta mi hanno insultata versandomi la colla addosso". Qualche spintone se l'è beccato pure Piero Sansonetti che è stato invitato a lasciare il corteo ("Fascista, vai a Casa Pound"), mentre in serata è stata aggredita anche una troupe di RaiNews.

Mentre stava percorrendo via Prenestina, il corteo ha proseguito in via Largo Preneste per tornare indietro e dirigersi verso l'ingresso della tangenziale est. E, così saliti sulla soprelevata, i manifestanti hanno occupato il raccordo e l'ingresso dell'autostrada A24 (Roma-L'Aquila) lanciando fumogeni facendo espolodere alcune bombe carta. Il corteo "pacifico" si è così trasformato in una marcia: tra le mani dei manifestanti, i cui volti erano coperti dai caschi, sono apparsi i bastoni. Sui muri la scritta Acab (All cops are bastard, tutti i poliziotti sono bastardi) è stata trasformata in Acap: "All cops are pecorella". Tra gli slogan, invece, risuonavano: "Bucate Monti", "Terrorista è lo Stato", "Val Susa Libera" e "In un paese di pecorelle c’è chi alza la testa". Per un paio d'ore la tangenziale est e l'autostrada sono così rimaste nelle mani dei manifestanti mandando in tilt il traffico e su tutte le furie i cittadini.

Stessa scena in Val Susa. La notte scorsa, al termine dell'assemblea di Bussoleno, il movimento che si oppone alla Torino-Lione aveva deciso di continuare a opporsi al governo Monti che non intende fermare i lavori propedeutici all'avvio della costruzione dell’infrastruttura ferroviaria. Oggi pomeriggio, gli antagonisti della Val Susa si sono trovati nella piazza del mercato di Bussoleno: anche qui è scattato il blitz per occupare la A32. Per alcune ore, quindi, è rimasto chiuso lo svincolo di Chianocco dell'autostrada Torino-Bardonecchia, dove si trovava il presidio allestito lunedì e sgomberato mercoledì sera. "Non stiamo occupando l’autostrada - ha spiegato un manifestante - la stiamo liberando". Domani per la prima volta dopo l’allargamento del cantiere gli attivisti torneranno, invece, in Val Clarea.

Il vero nodo politico resta a Roma. Le forze parlamentari si stanno dividendo sull'atteggiamento da adottare nei confronti dei No Tav. Tra le fila del centrosinistra, infatti, non sono affatto pochi i mal di pancia rispetto alla posizione presa dal Professore. "La Tav Torino-Lione è un’opera pubblica e non un atto di fede: dissentire sulla sua proclamata utilità è totalmente legittimo anche nel Pd, che fino a prova contraria non è una chiesa", hanno sottolineato i senatori democratici Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. I due esponenti del Pd si vanno ad accodare a un folto numero di parlamentari che da giorni ha espresso il proprio parere contrario alla realizzazione dell'alta velocità. Un'opposizione che giunge solo dai banchi della sinistra. L'ex premier Silvio Berlusconi, invece, ha confermato il proprio sostegno al governo invitandolo ad essere "fermo" nei confronti dei No Tav. "L'alta velocità che collega l’Atlantico con Kiev - ha spiegato il Cavaliere - è una infrastruttura che va assolutamente fatta".

E Monti è seriamente intenzionato a difenderla.

Commenti