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Imu alla Chiesa e scuola Monti spegne le polemiche: "Pagherà solo chi fa utili"

Vaticano, Pdl e Udc preoccupati per il rischio chiusura degli asili privati. Ma il sottosegretario Polillo assicura: "Se la retta serve a pagare le spese, l'istituto sarà esente dall'imposta"

Imu alla Chiesa e scuola Monti spegne le polemiche:  "Pagherà solo chi fa utili"

Ormai sembra certo: anche la Chiesa dovrà pagare l'Imu per le esercizi commerciali. Insomma, basterà il baretto dell'oratorio a far scattare l'obbligo, seppur solo sui metri occupati dall'attività commerciale. Ma a preoccupare il Vaticano sono le scuole paritarie, soprattutto quelle dell'infanzia che spesso suppliscono alla mancanza di asili pubblici. La norma non è ancora chiara. Solo ieri il cardinale Tarcisio Bertone ha ricordato i "circa 15 mila servizi" sanitari e socio assistenziali con cui le opere della Chiesa contribuiscono al welfare italiano.

Preoccupato è anche il vicepresidente Pdl alla Camera, Maurizio Lupi, secondo cui a rischio chiusura sono "innanzitutto gli asili nido parrocchiali dove gli operai mandano i loro figli e che non possono ovviamente aumentare di 200 euro le rette, poi le scuole degli ordini religiosi e delle cooperative di genitori che di Imu su vecchi edifici di vasta metratura dovrebbero pagare cifre insostenibili". Per Lupi è in questo caso "non c’entrano niente i privilegi della Chiesa: così si nega la funzione pubblica svolta da privati senza scopo di lucro. Il governo chiarisca. Altrimenti mette in pericolo un servizio pubblico, cioè rivolto a tutti".

Gli fa eco il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, che chiede di distinguere le attività commerciali dai luoghi in cui "c’è supplenza caritatevole e assistenziale, dove si danno i pacchi della Caritas e nelle scuole dove si insegna ai nostri figli". E l'ex ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini - che della parificazione anche sul piano fiscale e contributivo tra scuole pubbliche e private ha fatto un suo baluardo - ha ricordato come "le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato 5 miliardi di euro e corrispondono a una domanda e a bisogni sociali che la crisi ha acuito".

A sentire il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, però, a pagare saranno solo le attività - religiose e non - che generano utili: "Il concetto è semplice ed è iscritto nei principi generali dell’ordinamento: paga l’Imu chi iscrive un utile in bilancio. Chi, insomma, lucra sull’attiva che svolge". In altre parole, "se la retta alla scuola parificata serve a sostenere i costi di gestione, non si può considerare attività commerciale. Per un ospedale: è lo stesso. Il decreto, oltre a stabilire come si calcola la porzione d’edificio da cui si lucra, terrà conto di questo principio".

E il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, assicura: "Ora dovrà essere definita nelle sue componenti.

L’importante è che non si penalizzi il vero no profit nel rendere operativa questa decisione".

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