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Incontro M5S-Pd, la base grillina si spacca

Il 25 giugno una delegazione del M5S si confronterà col Pd per discutere di riforme. Ma i militanti non ci stanno

Incontro M5S-Pd, la base grillina si spacca

"Vorremmo confrontarci con il Partito democratico, in quanto forza parlamentare". Lo ha scritto Beppe Grillo sul suo blog in risposta alla lettera del presidente del consiglio Matteo Renzi che chiedeva chiarimenti su chi sarebbe stato l'interlocutore sulle riforme nell'incontro indicato per mercoledì con i 5 Stelle. "Ringraziamo Matteo Renzi per l'invito - ha scritto il fondatore del M5S -. All'incontro del 25 giugno parteciperà una delegazione del Movimento 5 Stelle composta dai capogruppo di Camera e Senato, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, e dai deputati Danilo Toninelli e Luigi Di Maio".

Intanto però la base del M5S è spaccata in due. Sul blog di Beppe Grillo fioccano commenti, tra attivisti che appoggiano la linea "collaborativa" e chi invece la boccia senza appello. In Rete e non solo. Tra i parlamentari resta l'amarezza su un cambio di strategia "deciso dall'alto", continuano a lamentare i dissidenti. E anche molti fedelissimi non gradiscono il cambio di passo: "Ormai navighiamo a vista", si sfoga più di un senatore. A tirare su il morale alle truppe ci penserà lunedì Beppe Grillo, che, salvo cambi di programmi dell'ultimo minuto, arriverà a Roma per vedere i suoi. Obiettivo rasserenare gli animi e fare chiarezza.

"Pensate davvero che l'incontro di mercoledì con la velina del Pd (Boschi) possa portare a qualcosa?", chiede più di un militante in Rete, dove piovono le stoccate contro il ministro Maria Elena Boschi e il premier Matteo Renzi. "Ci stanno già prendendo in giro tutti, a me questa nuova linea non è che piaccia moltissimo, allora tanto valeva aprire un dialogo con Bersani ai tempi, magari a quest'ora avevamo ottenuto qualcosa di più concreto. Io preferivo quando i ragazzi salivano sul tetto di Montecitorio", scrive Lorenza M.

"L'incontro si farà, lo abbiamo chiesto ed è corretto andare", spiega, interpellato dall'Adnkronos, il capogruppo al Senato Maurizio Buccarella.

I 5 Stelle dovrebbero andare al tavolo con la loro legge elettorale, il "Democratellum", decisi a puntare i piedi soprattutto sull'introduzione delle preferenze, tagli ai costi della politica, Senato elettivo.

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