Politica

La Kyenge avverte Maroni: «Basta attacchi dai leghisti»

RomaRischia di saltare la visita di Cécile Kyenge alla festa della Lega a Milano Marittima il prossimo 3 agosto. La ministra all'Integrazione di origine congolese minaccia di non partecipare all'incontro che dovrebbe essere di confronto e riconciliazione se non termineranno gli attacchi contro di lei. Già, perché l'arsenale di battutacce da parte di esponenti leghisti sembra non avere fondo. Ieri un diciannovenne veronese è stato denunciato dalla Digos per avere postato su facebook la frase «A Cervia le banane, a Verona le bombe a mano», con riferimento al lancio di frutta di cui è stata oggetto la Kyenge nei giorni scorso. Ma a fare discutere di più è la discutibile trovata dell'assessore alla sicurezza di Montagnana (Padova) e consigliere provinciale, Andrea Draghi, che giorni fa ha postato sulla sua pagina facebook una foto del gorilla della pubblicità di un noto aperitivo accostandolo alla Kyenge.
Una vicenda squallida, che ha spinto anche il governatore leghista del Veneto Luca Zaia a prendere le distanze dal suo collega di partito: «Questo signore si scusi e tolga la foto dal suo profilo Facebook. Il partito prenda immediatamente le distanze e i provvedimenti del caso». Anche il sindaco di Montagnana, Loredana Borghesan, sconfessa Draghi: «Appena rientrerà dalle vacanze verificheremo le nostre posizioni e vedremo che tipo di provvedimenti prendere». Parole che non calmano la Kyenge, così come non la calma la notizia del fatto che Draghi risulta indagato dalla procura patavina per diffamazione aggravata, ai sensi della legge Mancino. Lei ormai è stufa: «I continui e reiterati attacchi da parte di esponenti della Lega Nord li considero oramai intollerabili. Sono atteggiamenti non consoni a quella che per me è la visione del corretto rapporto tra persone e forze politiche». Poi la minaccia: «Fin da subito Maroni faccia appello ai militanti affinché cessino subito gli attacchi nei miei confronti. Se non avverrà, sarò costretta a declinare l'invito alla festa della Lega Nord a Milano Marittima». Lui, il segretario del Carroccio, chiamato in causa rilancia l'invito: «Mi auguro che Kyenge venga alla festa, la chiamerò per dirle la vera posizione della posizione della Lega», anche se poi ribadisce la distanza dalla ministra: «La Lega non fa mai questioni personali, noi combattiamo idee e proposte sbagliate: lo ius soli è una proposta sbagliatissima». E mentre già qualcuno parla di un distinguo troppo tiepido, ci mette il carico Mario Borghezio, che chiede alla Kyenge di «prendere le distanze dal pessimo esempio rappresentato da suo padre» che «con 38 figli e le sue varie concubine appare sconcertante per i cittadini italiani».
Poi si apre un nuovo fronte per il Carroccio maleducato. Protagonista il nuovo astro nascente del «celodurismo» leghista, il deputato Gianluca Buonanno, che in un colorito intervento sull'ecobonus definisce i colleghi di Sel rappresentanti della «lobby dei sodomiti». Apriti cielo. I deputati di Sel abbandonano l'aula e Buonanno fa il finto tonto: «Se qualcuno si è sentito offeso me ne scuso. Io dico quello che penso, faccio valutazioni politiche, io sono stato votato dalla gente e non da Facebook. Mi esprimo in modo rude, ma sono solo un ragioniere...». Tuona Nichi Vendola su twitter: «Caro Maroni, la misura è colma. È ora che fermi i tuoi rappresentanti, che da troppo tempo fanno dell'insulto e della volgarità la propria ragione di vita. Ormai è questo il programma politico della Lega...».

Forse più di un segretario servirebbe un battutista migliore.

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