Cronache

Lacrime, fango e funerali Pronti 200 milioni per ricostruire l'isola

Ancora un disperso, 747 gli sfollati. A rischio la potabilità dell'acqua Il maltempo però non dà tregua: è allerta in Sardegna e al centro-sud

Lacrime, fango e funerali Pronti 200 milioni per ricostruire l'isola

Due alberi saranno piantati oggi nel frusinate e ricorderanno per sempre Morgana ed Enrico, i due bimbi inghiottiti dall'alluvione in Sardegna. Il giorno dopo la grande paura il Paese si stringe attorno ai familiari delle 16 vittime di Cleopatra. Un abbraccio simbolico unisce tutti gli italiani, che convivono con l'incubo di vedere interi paesi crollare in ginocchio davanti alla furia di una natura sempre più inquieta. Il numero dei comuni a rischio idrogeologico, infatti, è altissimo mentre resta bassa la capacità di contrastare fenomeni meteorologici potenti, che risentono sempre più di quella che i climatologi chiamano «tropicalizzazione».

La nottata in Sardegna è passata senza grandi problemi e ieri sono proseguite le ricerche di Giovanni Farre, l'allevatore disperso da lunedì tra Bitti e Onanì. Incessante il lavoro delle forze dell'ordine e della protezione civile, chiamati ad assistere 747 sfollati, ospitati in strutture di accoglienza o presso patenti e amici. È scattata anche la corsa alla solidarietà da parte di decine di associazioni italiane, mentre i pompieri hanno effettuato migliaia di interventi per svuotare abitazioni e locali allagati a Olbia, Terralba, Uras e Solarussa. Ma è allarme acqua potabile, perché il gestore unico del servizio idrico ha fatto sapere che 20 depuratori sono devastati e 6 potabilizzatori fuori uso.

Olbia e Uras, ieri, hanno pianto i loro 7 morti, con la proclamazione del lutto cittadino, oggi esteso a tutta la penisola. Alle 15,30 al palazzetto dello sport del Geovillage di Olbia si sono svolti i funerali di Francesco Mazzoccu, del figlio Enrico, 3 anni, di Patrizia Corona e della sua piccola Morgana, 2 anni, di Anna Ragnedda e Maria Massa. Tante le lacrime e i palloncini bianchi agitati dai compagni di asilo delle due creature. A Uras, invece, le esequie di Vannina Chiti e nella Cattedrale di Tempio quelle di Bruno Fiore, della moglie Sebastiana Brundu e della consuocera Maria Loriga. Le salme della famiglia brasiliana morta ad Arzachena, invece, saranno presto rimpatriate.

Il Papa a Roma al termine dell'udienza generale ha invitato tutti a pregare per le «sorelle e i fratelli sardi». Duro, invece, il vescovo di Tempio Ampurias, monsignor Giovanni Sanguineti: «La mano dell'uomo non è estranea a questa catastrofe». Ed è ancora polemica tra i comuni colpiti dalla tragedia e la Protezione civile: i primi sostengono di essere stati lasciati soli davanti all'emergenza, mentre Franco Gabrielli ricorda che l'allarme è stato dato 12 ore prima dell'inizio delle piogge. È sempre più evidente che i 20 milioni stanziati dal Governo che si sommano a 1 milione 350mila euro messi in campo dal Consiglio regionale sardo non basteranno per la ricostruzione. Ma le risorse potranno al massimo arrivare a 200 milioni: un emendamento alla legge di stabilità prevede 30 milioni per l'emergenza, aggiuntivi rispetto ai 25 milioni stanziati dal Cipe e 150 milioni da parte dell'Anas per strade e ponti.

Intanto nel resto d'Italia cresce la paura perché Cleopatra, il più potente ciclone dell'autunno, oggi sarà rafforzato da nuove correnti fredde. E di danni ne ha fatto già molti. A Roma la pioggia di martedì notte ha causato allagamenti a nord e a est della città e sul litorale e Tevere e Aniene restano sorvegliati speciali. Vigili del fuoco in azione anche a Catanzaro, dove il nubifragio ha creato problemi per l'erogazione dell'acqua. Vento e pioggia l'altra notte hanno sferzato anche Napoli e l'hinterland, creando problemi ai collegamenti con le isole, mentre a Gallipoli una tromba d'aria ha danneggiato case, caserme e Tribunale. Oggi per Crotone e per il Salento verrà chiesto lo stato di calamità, che per l'Abruzzo è già sul tavolo del Governo.

Ma l'allerta non cessa e la protezione civile ha annunciato per oggi una recrudescenza del maltempo su Sardegna e centro-sud tirrenico con nevi al nord.

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