Politica

Il latitante senza pudore: era al mare con i figli

Tropea (Reggio Calabria)
Pensavano di trovarsi nel mezzo delle riprese di un film di azione, i turisti che nel pomeriggio di lunedì affollavano le spiagge del litorale di Tropea, quando hanno visto un uomo che appena tuffatosi in mare è stato bloccato e ammanettato da altri uomini in costume. Sembrano vacanzieri in spiaggia, erano invece carabinieri «mimetizzati». Si era, così, appena conclusa l'operazione che ha portato all'arresto di Salvatore Facchineri, 36 anni, latitante dallo scorso febbraio è a capo dell’omonima famiglia egemone nel territorio di Cittanova nella piana di Gioia Tauro. Un'operazione condotta dai militari mentre Facchineri si trovava in spiaggia con moglie e figli.
Gli appostamenti dei militari continuavano da una settimana, con carabinieri travestiti da bagnanti che per giorni avevano pattugliato le spiagge della «perla del Tirreno» e della costa degli Dei nella zona di Tropea, setacciando villaggi turistici e locali, spiagge e villette, vestiti in costume e ciabatte come dei normali turisti appunto. I segugi dell’Arma, con grande professionalità hanno battuto ogni angolo della zona compresa tra Tropea e Capo Vaticano. Poi nel pomeriggio di lunedì la svolta alle loro intuizioni: quattro carabinieri «turisti» trasportano a spalla un ombrellone e due sedie, quattro teli da mare e un pallone, camminano per circa due chilometri sulla sabbia prima di arrivare in una spiaggia nascosta dentro una specie di insenatura proprio sotto una rupe.
Per raggiungerla le alternative sono due: o una lunghissima camminata sulla spiaggia da Formicoli frazione di Tropea, o una ripidissima discesa che però non è sicura al cento per cento. Cosi i militari dell’Arma scelgono la prima soluzione, ma alle 14 sotto un sole cocente sono già su posto. Piazzato l’ombrellone, si fanno un bagno e poi iniziano a giocare a pallone in attesa di capire se la pista è davvero quella giusta. Da giorni hanno la quasi certezza che il latitante trascorra le vacanze proprio lì. Ad un tratto la sorpresa. A tutti poteva sembrava una classica famigliola al mare, quella che compare dalla scalinata. Padre, madre e due bambini di cui uno ancora nella culletta da trasporto. L’uomo ha l’ombrellone in mano e una borsa, arriva in spiaggia e piazza l’ombrellone proprio a fianco ai militari dell’Arma. Si mette a giocare con i bambini e parlotta con la moglie come il più classico dei padri di famiglia.
I carabinieri che conoscono bene l’uomo capiscono di aver fatto centro, e con un sms avvisano i colleghi. Aspettano solo il momento giusto per entrare in azione senza rischiare la vita o mettere a repentaglio quella degli altri bagnanti e soprattutto non consentire un’eventuale fuga del ricercato. Due dei quattro militari decidono di tuffarsi in acqua per controllare meglio i movimenti di Facchineri, mentre altri due rimangono sulla spiaggia. L’arresto scatta quando Facchineri, per rinfrescarsi, decide anche lui di fare un bagno: appena l’uomo entra in acqua, quindi senza possibilità di fuga, i due carabinieri che erano in mare, lo bloccano in acqua e lo portano sulla spiaggia, dove gli altri militari lo ammanettano tra la meraviglia della folla. Forse meno stupita di quato fosse lui.


A Facchineri- figlio del boss Michele, protagonista della sanguinosa faida di Cittanova, durata circa 30 anni, che ha fatto circa 70 vittime- sono state notificate due ordinanze di custodia cautelare in carcere per il reato di evasione commesso allontanandosi il 25 febbraio scorso per sfuggire ad una condanna a 10 anni ed 8 mesi di reclusione inflittagli lo stesso giorno, e l’altra in esecuzione di una condanna a 6 anni e sei mesi di carcere per due tentate estorsioni aggravate.

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