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L'attesa ad Arcore con i figli e la Pascale. "Ora serve cautela"

Il Cavaliere tira un sospiro di sollievo per quello che definisce il male minore. Ai suoi dice: "Aspettiamo la sentenza" 

L'attesa ad Arcore con i figli e la Pascale. "Ora serve cautela"

Tira un sospiro di sollievo, Berlusconi. Ma resta cauto: «Aspettiamo». Il fatto che il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna, ossia l'accusa, abbia accolto la richiesta dei legali del Cavaliere è un buon segnale. Il parere favorevole alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali è un primo passo verso quello che è considerato il «male minore». Meglio così dell'incubo «arresti domiciliari». L'ultima parola, però, spetta al Tribunale di sorveglianza che si pronuncerà attraverso una sentenza che verrà depositata tra i 5 ai 15 giorni. Il parere del Pg è obbligatorio ma non vincolante e, sulla carta, i giudici potrebbero ancora decidere per i domiciliari. Ecco perché la parola che trapela da Arcore è «cautela». L'attesa continua. Un'attesa snervante, spietata, che pesa come un macigno ma da ieri meno pesante. Chi lo sente lo definisce «abbastanza tranquillo e sereno»; il che non vuol dire che abbia fatto i salti di gioia. La fedelissima Michaela Biancofiore, da sempre dipinta come falco che più falco non si può, sintetizza: «Siamo soddisfatti. Ora attendiamo fiduciosi la decisione del Tribunale». E di «fiducia» parla anche il consigliere Giovanni Toti: «Restiamo fiduciosi che il Tribunale saprà giudicare tenendo ben presente la statura umana e politica della persona che ha di fronte e soprattutto la responsabilità verso i milioni di moderati che si riconoscono in Berlusconi».

C'è uno spiraglio verso il «male minore». Ma sempre «male» è posto che l'ex premier non può cambiare idea sulla natura della condanna di agosto. Il nodo resta la sua «agibilità politica». Se effettivamente saranno servizi sociali, quanto duri saranno? Ma soprattutto: sarà garantita al Cavaliere la possibilità di fare campagna elettorale? Il problema è tutto lì e la risposta si avrà soltanto tra pochi giorni. Il momento è delicato per tutti: per Berlusconi, in primis; ma anche per chi, come Renzi, teme che una decisione dura dei magistrati possa essere una mina sulla strada delle riforme. Infatti, pur non entrando nel merito della questione giudiziaria, fa sapere di aver bisogno dell'ex premier: «La giustizia deve fare il suo corso, e per quanto riguarda la politica è fondamentale che si facciano le riforme. Quindi è un bene che ci sia anche Forza Italia a scrivere le regole del gioco. Per questo ho visto Berlusconi al Nazareno a gennaio». Altro incontro in vista? Renzi non si sbilancia ma non lo esclude affatto: «Per ora non è in agenda ma vi faremo sapere se ci sarà». La partita non è certo finita anche se si può dire che il segnale di ieri è un buon segnale pure per la possibilità di fare comizi. E guidare la campagna elettorale di un partito che sta soffrendo e che senza l'ex premier in campo avrebbe sofferto ancora di più. Accanto a sé, ad Arcore, i figli Marina e Pier Silvio, la compagna Francesca Pascale e la senatrice Maria Rosaria Rossi. In più le tante testimonianze d'affetto da parte di molti azzurri che lo chiamano per portare parole di conforto. Il profilo resta basso: nessun commento a caldo che potrebbe «stuzzicare» i giudici che devono ancora prendere una decisione definitiva.

Ma il cielo è un po' più chiaro: quello che serviva per ributtarsi in campo, chiudere le liste per le Europee e ributtarsi in campagna elettorale.

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