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Il lavoro del futuro? È il reputation manager Identità digitale

Reputation manager si nasce, non si diventa. Almeno non in Italia: chi di mestiere vorrebbe analizzare l'identità digitale di brand e aziende e operare per migliorarla non può seguire nessun corso.
Il problema è che nel nostro Paese non esistono percorsi di studio per acquisire questo titolo professionale e per cominciare l'attività con un diploma o una laurea in tasca. Eppure questa figura è sempre più richiesta dalle aziende, ma anche dai privati che vogliano difendere la propria immagine digitale. «Le doti indispensabili? Servono un'ottima competenza tecnologica della rete, per capirne le dinamiche strutturali, buone capacità di marketing e di comunicazione, e anche approfondite conoscenze legali. Per questo molte volte si tratta di un lavoro da svolgere in équipe» spiega Andrea Barchiesi, ingegnere elettronico e amministratore delegato di «Reputation Manager», società che ha fondato nel 2004 a Rho (Milano), con alcuni professionisti e consulenti del mondo industriale.


«In pochi anni - racconta Barchiesi - questo lavoro che è delicato e complesso si è trasformato in una professione emergente, talmente richiesta da essere entrata ormai anche nell'organigramma di molte aziende italiane».

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