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Lega, nello studio di Belsito l'ex autista di Renzo Bossi: la conversazione registrata

Sui media impazza il caso Tanzania e Morando va a trovare Belsito nel suo ufficio in centro a Milano. Ecco la conversazione segreta

Lega, nello studio di Belsito l'ex autista di Renzo Bossi: la conversazione registrata

Aveva una stanza in uno studio di avvocati e commercialisti nel cuore di Milano e da lì, Francesco Belsito, l’ex tesoriere del Carroccio, gestiva anche la "pratica" Oscar Morando, l’ex autista di Umberto Bossi e del figlio Renzo, licenziato nei giorni scorsi. Che Belsito avesse a disposizione questo ufficio, oltre alla stanza nel quartier generale di via Bellerio, emerge da un’intercettazione ambientale realizzata (all'insaputa dell'ex tesoriere) dallo stesso Morando lo scorso 12 gennaio, quando il caso Tanzania era già scoppiato. "Io attuo tutto quello che mi è stato chiesto dalla Manuela e dalla Rosi - ha spiegato Belsito a Morando - io faccio esattamente quello che loro mi chiedono".

"Decide il Capo chi è in squadra"

"Se il capo ha un dipendente e questo dipendente non gli va più bene, ed è il capo, cioè un segretario politico... decide lui chi è in squadra e chi no. Io ho dovuto metterti fuori dalla squadra del capo e metterti con Renzo". È il passaggio di una delle intercettazioni realizzate da Morando durante l'incontro con Belsito nell'ufficio di via Durini a Milano. Quando il caso Tanzania era già esploso sui media, Morando era andato dall’ex amministratore del Carroccio per sapere quale fosse "la previsione" per il suo futuro lavorativo. "L’uscita: in Lega non ti posso più tenere - ha risposto Belsito - per mandarti in uscita devo mettermi d’accordo con te. Ti sto pagando la casa e ti sto pagando lo stipendio da aprile. Ho tenuto un rapporto il più possibile e ora non posso più". Nell’agosto del 2010 Morando era arrivato, insieme alla famiglia, dalla Spagna all’Italia per fare l’autista del Senatùr: si è, poi, ritrovato a lavorare per il figlio Renzo finché i rapporti non si sono incrinati e alcuni giorni fa è stato licenziato.

Gli "ordini" della Marrone e della Mauro

Nel dialogo, di cui l’Ansa ha potuto ascoltare l’audio, Morando ha spiegato a Belsito il motivo per cui il suo rapporto fiduciario con il Trota si è incrinato: "Il ragazzo dice che gli si rompe i c... perché non gli sta bene che ci sia una persona che faccia non quello che dice lui, ma io ho fatto esattamente quello che la signora Manuela e la signora Rosi Mauro mi hanno chiesto di fare". Poco prima Belsito aveva annunciato all'ex autista la sua prossima "uscita" dal Carroccio. E all'obiezione del suo interlocutore sul fatto che nel Carroccio ci sono altri che "prenderanno decisione" dal momento che lui è "l’amministratore", Belsito ha replicato: "Tecnicamente no. Tecnicamente il ruolo è mio, prendo io le decisioni. La mia decisione è stata quella di tenerti in rapporto di lavoro paracadute per sei,sette mesi per darti la possibilità di cercare un’occupazione". E Morando ha fatto presente: "Non si trova... poi oltretutto quello che mi era stato detto da voi all’inizio è che mi davate una mano, ma una mano non me l’avete data". Ancora Belsito: "Avevo suggerito la prova, mettiamolo in prova per x mesi. La prova dice che è in genere di sei mesi". Morando: "Ma anche se fosse stato di un anno la prova è andata bene". Belsito: "Noi l’abbiamo provato, se poi dal punto di vista lavorativo non ci sono le condizioni per andare avanti... È un rapporto fiduciario, se poi non ci sono più gli estremi, io non voglio entrare nel merito. Io ho una mansione...".

"Devo fare ciò che mi dicono"

Dall’11 di marzo dell’anno precedente i rapporti di Morando con Renzo Bossi si sono incrinati. Da qui la lamentela: "Mi ha trattato come un giocattolo, Francesco, diciamoci la verità. Io lo so che è il tuo... che con lui hai un rapporto particolare, ma la verità è che lui mi ha trattato come un giocattolo. Questa è la verità, mi ha trattato come un gioco". Considerazioni a cui Belsito ha subito replicato: "Il problema non è questo, il problema è che se tu hai dei datori di lavoro con una certa funzione, non è quella di rispondere a un ministro o quella di fare il segretario... ma quella di fare l’autista fiduciario e questo rapporto non c’è più, io non posso entrare nel merito perchè i rapporti fiduciari sono basati tra due persone e quello che nasce tra di loro". E ancora Belsito: "Se nasce un’amicizia sono ben contento perché vuol dire che il rapporto è migliorato, se non nasce un’amicizia ma nasce un conflitto, io non posso andare... io devo solo applicare ciò che mi viene detto".

Uno studio con trenta avvocati

"Dove siamo qua Francesco?", chiede Morando a Belsito che risponde: "Avvocati, studio di avvocati, è uno studio professionale questo". Morando insiste: "Avvocato Calvi?". E Belsito: "No, qua ce ne sono trenta di avvocati. Ce n’è una caterva, anche commercialisti". Poi l’ex autista torna alla carica: "Si parla di te ultimamente...". L’ex amministratore del Carroccio replica immediatamente: "Sto andando a Zanzibar, adesso... ma sto scherzando! Veniamo un attimo a noi...".

Morando ha spiegato che lo studio dove si è recato si trova in via Durini e dunque dovrebbe essere lo stesso che è emerso nelle indagini e dove lavorava anche il consulente legale Bruno Mafrici, messo sotto inchiesta dalla Dda di Reggio Calabria.

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