Politica

Lerner non è più Infedele: "Levo il disturbo"

Scaricato da La7 che contribuì a lanciare. Il giornalista, in crisi di ascolti, passa in seconda serata

Da infedele a tradito. Addirittura ficcato in un angolo della casa. Gad Lerner «toglie il disturbo», come lui stesso scrive sul suo blog. Ma senza tragedie, senza liti familiari. Preso atto di aver fatto il proprio tempo, si rifugia in uno spazio defilato del palinsesto, la seconda serata del venerdì, e lascia «spazio ai giovani», nel caso specifico Corrado Formigli che così non deve più subire la staffetta con Santoro al giovedì. Insomma, un passo difficile per un volto noto, per un giornalista molto consapevole di sé e sempre in prima linea nel campo dell'informazione, soprattutto per un conduttore che ha visto nascere La7. E che ora deve fare largo ad altri scalpitanti cavalli di razza. Dunque, domani andrà in onda l'ultima puntata de L'Infedele, dopo più di dieci anni e quasi 350 puntate. «L'ho deciso in cuor mio immediatamente - ha scritto con un po' di stizza ieri il giornalista sul suo blog dando così corpo alle voci già circolate - non appena dalla direzione di La7 mi sono giunte richieste sull'opportunità di spostarne la collocazione in palinsesto... Il programma è maturo, forse anche un po' logoro come il suo conduttore... Meglio lasciare con gratitudine e leggerezza», ricordando comunque che «gli ascolti si sono mantenuti saldamente al di sopra della media di rete...». Peccato, però, che la rete da tempo è cambiata e che con il turbo messo prima da Mentana e poi da Santoro, la prima serata veleggia ormai tra il 7 e il 12 per cento, molti punti in più di quelli che racimolava L'Infedele. Per Lerner sono in previsione dei faccia a faccia al venerdì in seconda serata dal 25 gennaio più l'impegno nel nuovo canale culturale della Feltrinelli.

La chiusura del suo longevo talk show ora apre la strada per una ridefinizione della rete a partire da gennaio. Ancor più indirizzata verso l'approfondimento politico e l'attualità, linea editoriale che fin qui ha pagato in termini di ascolti e che pagherà ancor di più in vista della prossima campagna elettorale. Basta mettere in fila le prime serate: lunedì Piazza Pulita con Formigli, mercoledì le Invasioni barbariche con Daria Bignardi, giovedì Servizio Pubblico con Santoro, sabato e domenica In onda con Nicola Porro e Luca Telese. Il tutto sotto la continua spada di Damocle della vendita (che pare ormai allontanata nel tempo) e dei conti in rosso. A fronte di risultati Auditel buoni, da sistemare infatti sono i debiti altissimi: dovrebbero arrivare a 120 milioni a fine anno. Soldi spesi in gran parte per assoldare volti e personaggi di grande richiamo. Telecom si trova in mano un gioiellino di rete difficile da vendere ma ancor più da mantenere. Dunque la prima cosa da fare sarà rivedere la politica di conti e costi. E è in questa chiave che si inserisce il cambio ai vertici: il cda di mercoledì di Ti Media ratificherà le dimissioni concordate (a partire da fine anno) da presidente de La7 di Giovanni Stella, il dirigente che è stato l'artefice dell'arrivo di Mentana e Santoro, e degli altri forti investimenti decisi per potenziare il palinsesto. La gestione operativa sarà garantita dall'attuale management di Ti Media, con direttore di rete Paolo Ruffini.

Sul tavolo, per prima cosa, si troveranno il dossier Cristina Parodi. Il nodo più critico del palinsesto, perché se gli altri programmi e volti di prima serata costano molto, ma rendono anche, quello del pomeriggio (spesa 11,5 milioni di euro) resta inchiodato al 2 per cento di share. Che fare? Chiudere la Parodi dopo averla portata via dal Tg5 non è pensabile, almeno per il momento. Si sta cercando di rimettere a posto il programma, dandogli ancora più spazio (le due Parodi, tolto il programma di Geppi Cucciari, da gennaio occuperanno tutto il pomeriggio) ma se non funzionerà, la strada verso la chiusura a primavera è segnata.

Per Cristina si penserà ad un'altra collocazione: il TgLa7 (non comunque al posto di Mentana) o una staffetta stagionale al mercoledì con la Bignardi potrebbero essere le soluzioni.

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