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L'estate chic della Boldrini nel bungalow presidenziale

La numero uno della Camera si gode il capanno a sua disposizione nella tenuta di Castelporziano. Con tanto di bungalow tra le dune

L'estate chic della Boldrini nel bungalow presidenziale

Laura non c'è, è andata via. Sì, la Boldrini oggi andrà per mare, la aspettano a Siracusa per la giornata mondiale del rifugiato, s'imbarcherà sulla nave anfibia San Giorgio e terrà il suo discorso sull'immigrazione e l'accoglienza. Ma nel fine settimana potrà tornare nel buen retiro di Castelporziano. Le previsioni meteo sono ottime. Sabato sereno, 29 gradi, leggermente ventilato. Domenica ancora meglio, solo un po' di onda, 30 centimetri.

La sabbia chiara, sottile, pettinata ogni mattina dai bagnini presidenziali. La brezza lieve del Tirreno. E, come viene chiamato a Roma, il «capanno» tra le dune, in mezzo alla macchia mediterranea. Benvenuti nel rifugio estivo di Laura Boldrini, un bungalow nella tenuta del capo dello Stato, un punto d'appoggio perfetto per i weekend mordi e fuggi. Dalla Camera alla cameretta pieds dans l'eau sono trenta chilometri scarsi, che sarà mai, basta evitare le ore di punta sulla Cristoforo Colombo e il traffico dei pendolari tra Roma e Ostia.

A prima vista, nulla di strano. «Capita spesso di incrociare sulla spiaggia personaggi noti - raccontano alcuni dipendenti del Quirinale - o anche gente normale, non famosa. Basta essere invitati». Ma l'invito per il presidente di Montecitorio deve essere di quelli aperti, senza scadenza o obblighi di rinnovo. La Boldrini infatti è diventata un'affezionata frequentatrice di questo esclusivo club tra le dune. È talmente assidua che le hanno assegnato una cabina sulla spiaggia. Addirittura, le avrebbero messo a disposizione pure un mini-appartamento: per metterlo a posto, a quanto pare, sarebbero stati necessari dei lavori di ristrutturazione.

Notti serene in mezzo al verde per la terza carica dello Stato. La tenuta presidenziale di Castelporziano è un'oasi naturalistica unica: nei suoi seimila ettari ci sono un castello, un borgo, alcune ville romane un museo archeologico e poi varie specie di animali selvaggi e protetti, piante rare e un arenile di tre chilometri incorniciato da una delle ultime macchie ancora intatte.

Un vero paradiso. Ben diverso dalle «aree difficili del mondo» che la Boldrini ha frequentato quando lavorava al World food program e all'Alto commissariato per i rifugiato dell'Onu. Esperienze dure, delle quali ha parlato appena pochi giorni fa, martedì. «Conosco le emergenze umanitarie da una vita - ha raccontato - Ho visto di persona che cosa significa scappare da un bombardamento e vivere in una tenda, cercare solo l'ombra, soffrire l'“habub”, tempeste di sabbia che ti costringono a ripararti dove la temperatura arriva fino a cinquanta gradi».

Ecco, a Castelporziano non fa mai così caldo, non ci sono bombe ma al massimo qualche zanzara, non ci sono tende canadesi e sacchi a pelo ma capanni scarni e comodi. E invece di difendersi dal terribile habub, ci si può far accarezzare dalla brezza di mare che soffia a orari fissi.

«A Kassala, in Sudan - continua il racconto - la sera si dormiva nelle bettole, un buco in terra come bagno, e prima di coricarsi bisognava costruire una cortina di polvere intorno al letto per evitare che gli scarafaggi ti camminassero addosso». No, questo a Castelporziano non succede.

Succede invece che Laura Boldrini sia diventata un'habituè. «Viene quasi tutti i fine settimana - dice una funzionaria del Colle - e si gode il sole». Come darle torto? Ma qualcuno ha cominciato a innervosirsi. «Ci siamo meravigliati quando ci siamo accorti che le avevano assegnato una cabina fissa - si sfoga un altro dirigente del Quirinale - Ci è sembrata una cosa davvero strana, inconsueta, Va bene, è il presidente della Camera, però questo non spiega nulla. Che diritto ha di frequentare la spiaggia? Chi la fa passare?».

Infatti la tenuta è chiusa al pubblico, possono entrare solo i dipendenti. Che saranno pure tanti, quasi duemila, ma in quell'ampio numero non risulta che ci sia la Boldrini. Certo, potrebbe essere stata invitata, però una cosa è essere ospite fissa, un'altra godere di una specie di abbonamento, di una tessera punti. Per non parlare della ristrutturazione del «capanno».

Davvero sono stati fatti dei lavori? Chi li ha pagati? Perché? I soliti privilegi per la Casta? Un altro caso di spreco di soldi pubblici, proprio mentre il governo taglia le spese e fatica a far quadrare i conti? Sulla sabbia di Castelporziano sono queste le domande che girano.

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