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Letta difende la legge di Stabilità: "Porterà una crescita dell'1%"

Il premier chiede pazienza ai sindacati e difende la legge di Stabilità. Sulla manifestazione di Roma: casa problema drammatico

Letta difende la legge di Stabilità: "Porterà una crescita dell'1%"

Dopo la replica del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, anche il premier Enrico Letta ha detto la sua sulle accuse che sono state rivolte al governo dall'ex leader di Scelta Civica, Mario Monti.

In studio a Otto e mezzo di La7, il presidente del Consiglio ha messo in chiaro di non condividere le critiche, ma ha anche detto di non voler entrare "in polemiche che non hanno a che fare con le cose concrete". Ha anche aggiunto di voler chiarire con il senatore Monti.

Ai sindacati, il premier ha detto di non dare una "risposta precipitosa" alla legge di Stabilità, sulla quale è già stato proclamato uno sciopero. Ha però riconosciuto alle rappresentanze dei lavoratori la libertà di "fare completamente il loro lavoro, fare contratti, scioperare quando non sono contenti".

Ancora sulla manovra, Letta ha parlato di un'operazione "neutra", che "dal punto di vista fiscale aumenta la pressione", ma che "aiuta chi vuole creare lavoro". Non ha depennato la possibilità di miglioramento, di cui si discuterà con "sindacati e Parlamento", affermando però che "dà stabilità".

La manovra, ha aggiunto il premier, è criticata da due parti: da chi pensa sia troppo dura e chi che sia troppo morbida. I risultati che portano "non sono la rivoluzione, sono piccole cose", perché "dalla crisi si esce passo dopo passo". Porterà "un 1% di crescita".

Letta ha ricordato anche la manifestazione di sabato scorso a Roma, definendo "drammatico" il problema dell'abitazione posto dal corteo. Nella manovra, ha detto, "non abbiamo messo risorse per consentire a chi ha perso il lavoro di continuare a pagare il mutuo, abbiamo messo soldi per le giovani coppie".

Il 3 dicembre la Consulta si riunirà per valutare la costituzionalità del sistema elettorale. La speranza di Letta è che, per quella data almeno una delle Camere "abbia approvato una nuova legge", che difenda "il bipolarismo" e ridia "al cittadino il potere di scegliere". Non solo, il presidente del Consiglio vorrebbe anche arrivare entro l'anno a chiudere la questione finanziamenti ai partiti, eliminandoli.

Il premier non pensa comunque di terminare l'esperienza di governo prima del dovuto. Chiedi di concentrarsi "sulle cose da fare" e garantisce che il governo andrà "avanti fino al 2015".

Con una battuta, Letta ha liquidato anche la polemica sulla partecipazione di Diego Maradona a Che tempo che fa e i suoi commenti sui problemi fiscali con Equitalia: "Non mi è piaciuto per niente, chi paga le tasse va rispettato".

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