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Rapì Abu Omar, catturato a Panama lo 007 Usa

L'ex Cia condannato a Milano fermato in Centro America: l'Italia ha due mesi per estradarlo

Rapì Abu Omar, catturato a Panama lo 007 Usa

Nel pieno del pasticcio kazako, arriva dall'altra parte dell'Atlantico la notizia che sembra fatta apposta per riscattare l'immagine del governo italiano sul fronte dell'autorevolezza internazionale. A più di dieci anni dal rapimento a Milano dell'imam estremista Abu Omar, vittima di una rendition dei servizi segreti americani, viene arrestato alla frontiera tra Panama e Costarica Robert Seldon Lady, detto Bob, che all'epoca del sequestro dirigeva la filiale Cia all'interno del consolato americano a Milano. Lady era latitante dal 2006, quando la Procura di Milano l'aveva individuato come uno dei cervelli dell'operazione; dopo la condanna in contumacia a nove anni di carcere per sequestro di persona, il ministero della Giustizia aveva spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale. Ma sembrava un mandato destinato a restare sulla carta. Quando mai si è visto un agente segreto americano venire intrappolato come un fuggiasco qualunque?

E invece accade l'impensabile. Lady, che era ritornato in patria ed era stato impiegato dalla Cia in missioni operative in America Centrale, viene fermato alla frontiera panamense dopo essere stato rimbalzato da quella del Costarica. Incredibilmente, viaggia con la sua vera identità. Dai controlli ai terminali, il suo nome schizza all'attenzione della guardia di servizio come titolare di un ordine di arresto. Lady viene bloccato e il suo arresto viene comunicato al governo italiano. Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, risponde chiedendo il fermo provvisorio, in attesa della richiesta di estradizione che deve essere trasmessa entro due mesi.

Quanto questa versione dei fatti sia verosimile, e quanto casuale la coincidenza con la difficile situazione che la diplomazia italiana attraversa in questi giorni, lo si capirà forse nei prossimi giorni. Bisogna anche ricordare che Lady è originario proprio dell'America centrale, ed è difficile immaginarlo andare a infilarsi ingenuamente in un paio di manette. Ciò premesso, il suo arrivo in Italia non appare né imminente né probabile, perché tra Panama e Italia non esiste trattato di estradizione. Certo, i rapporti tra i due Paesi sono più che buoni, e forti in particolare sono i rapporti d'affari che vedono in campo Finmeccanica, oggi guidata dall'ex capo dei servizi segreti e della polizia Gianni De Gennaro. Insomma, una moral suasion per la consegna di Lady alle carceri italiane potrebbe trovare ascolto. Ma è ovvio che anche la diplomazia americana si darà da fare nel senso opposto.

Se venisse estradato in Italia, Lady potrebbe sicuramente colmare lacune e interrogativi delle indagini.

Sul ruolo della Cia non ci sono dubbi. Ma quanto sapevano davvero del rapimento gli 007 italiani condannati anche loro, e che sono ora in attesa della Cassazione? O, come sostiene Niccolò Pollari, il via libera alla Cia venne da altri?

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