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L'ultimatum di Berlusconi: 5 giorni per decidere su Colle e governo

Il leader Pdl ai suoi: favorevole a un accordo complessivo solo se il nome sarà davvero condiviso

L'ultimatum di Berlusconi: 5 giorni per decidere su Colle e governo

Roma - «Entro mercoledì si deve chiudere sia sul Quirinale che sul governo». Nel corso delle riunioni che si susseguono per tutto il giorno a Palazzo Grazioli è questa la linea che sembra seguire un Berlusconi non troppo di buon umore. Con alcuni dubbi, certo, e con evidenti subordinate. Ma la sostanza è che il Cavaliere continua a vedere le due trattative come due facce della stessa medaglia. E punta dunque ad un accordo complessivo. Sempre che sul Colle si arrivi ad un nome condiviso. Altrimenti, le questioni andranno separate. E il fatto che il Pd presenti una rosa di nomi per il Quirinale non significherà poi che il Pdl calerà le braghe sul governo. Tutt'altro.

Così, anche se nell'incontro con i sindaci e gli amministratori locali del Pdl Alfano enuncia esattamente il concetto delle partite collegate («Vogliamo chiudere tutte e due le questioni – dice l'ex Guardasigilli – prima che inizino le votazioni per il presidente della Repubblica») resta sul tavolo anche la linea dura. Che lo stesso segretario del Pdl sposa mentre a Palazzo Grazioli si butta giù l'intervento che Berlusconi terrà domani in quel di Bari.
Nonostante le trattative incorso, infatti, il Cavaliere continuerà a sostenere che o si arriva ad un accordo per un governo di larghe intese oppure non c'è che la soluzione del voto. No, dunque, ad un governo di minoranza a guida Bersani. E pure su eventuali fughe in avanti della Lega, assicura il leader del Pdl a chi ha occasione di sentirlo durante la giornata, «nessun problema». Qualunque mossa – concordano anche Alfano e Maroni durante una telefonata – sarà fatta d'intesa.

E che al di là delle diplomazie al lavoro che trattano ormai da giorni su una rosa di nomi per il Quirinale che dovrebbe buttare giù il Pd, a via del Plebiscito si lavora in stretto contatto con Fitto sulla manifestazione di piazza in programma a Bari domani. Sono attesi 700 pullman da tutta la regione e l'obiettivo è portare in piazza, solo dalla Puglia. Se non un bis di piazza del Popolo, insomma, qualcosa che ci vada molto vicino e che dia l'immagine di un Pdl battagliero e soprattutto pronto alla campagna elettorale.

A Bari Berlusconi arriverà stasera per una cena di fund raising con i big dell'imprenditoria locale per finanziare l'iniziativa e coprirne le spese: la mobilitazione di piazza, infatti, (dall'affitto della location alla sicurezza, dai pullman per portare militanti e fan al palco con la scenografia, le luci e gli schermi formato gigante per il discorso del leader) sarebbe costata quasi 500mila euro.

La kermesse in piazza inizierà invece domani alle 16 e, almeno per il momento, si annuncia il solito one-man-show con un Berlusconi che dovrebbe comunque giocare all'attacco e ribadire la linea dell'ultimo mese: o governo di larghe intese o voto. E se anche sul Quirinale il Pd eviterà la forzatura di un Prodi ma indicherà comunque un nome di centrosinistra il Cavaliere non dà garanzie sul governo.

A quel punto, è il senso dei ragionamenti fatti ieri a Grazioli, si tratterebbe di due partite diverse.

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