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L'ex tesoriere Lusi accusa: "Soldi a Renzi e a Rutelli" Ma loro: "Ladro svergognato"

L'ex tesoriere della Margherita svela: "70mila euro al sindaco di Firenze, soldi alla fondazione del leader di Api, tremila euro al mese a Bianco". Per Rutelli è un "inquinatore pericolosissimo". Renzi: "Non temo i ladri"

L'ex tesoriere Lusi accusa: "Soldi a Renzi e a Rutelli"  Ma loro: "Ladro svergognato"

Luigi Lusi lo aveva promesso: farò i nomi. E l'ex tesoriere della Margherita che avrebbe sottratto dalle casse del partito almeno 23 milioni di euro ora li ha fatti questi nomi. Ascoltato dalla Giunta del Senato che dovrà decidere se autorizzare l'arresto, Lusi punta il dito in particolare contro Francesco Rutelli e Matteo Renzi.

Secondo il suo racconto, il tesoriere fungeva un po' come un "bancomat". Il sindaco di Firenze gli avrebbe chiesto 120mila euro, suddivisi in tre rate. Rutelli si sarebbe messo in mezzo e avrebbe chiesto di non versare la terza tranche, al punto che a Renzi sarebbero andati "solo" 70mila euro. Anche il leader di Api avrebbe però beneficiato dell'aiuto di Lusi attraverso la sua fondazione. Durante le elezioni, poi, a Rutelli andavano ingenti cifre. E non solo: Enzo Bianco riceveva 3mila euro al mese, poi diventati 5mila. Ad una società di Catania legata al marito della segretaria di Bianco poi sarebbero andati circa 150mila euro, tra il 2009 e il 2011. Poi altri bonifici o contanti finiti nelle tasche di altri dirigenti. Somme che a Lusi venivano chieste direttamente dai leader di partito. Tutto veniva mascherato nei conti del partito "in modo da tutelare Rutelli".

Poi l'affondo finale: i 20 milioni che Rutelli ha promesso di restituire ai cittadini? Erano nelle casse della Margherita quando Lusi ha lasciato l'incarico. L'ex tesoriere, ascoltato per più di tre ore, ha parlato a ruota libera e ha consegnato una memoria corredata da numerosi allegati, rivelando di aver già detto tutto ai magistrati. E si è difeso: facevo solo ciò che mi veniva detto dai dirigenti. Per questo non si sente responsabile nè moralmente nè penalmente dei reati di cui viene accusato.

Le sue dichiarazioni hanno già suscitato le prime repliche. Matteo Renzi ha scelto Twitter per difendersi: "Mi hanno insegnato da piccolo a non aver paura dei ladri. Figuriamoci se inizio adesso con #Lusi. Mai preso un euro dalla Margherita. Mai", scrive il sindaco di Firenze. Poi, dopo aver assicurato una querela per l'ex tesoriere, aggiunge: "C'è un solo modo per vedere chi mente. Pubblicare on line tutti i soldi della Margherita (e dei Ds, del Pd, di An, dell'idv)". E ancora: "Io sono per l'abolizione del finanziamenti ai partiti. Va abolito, subito. E su questa battaglia vado avanti, anche da solo". E questa mattina su Facebook torna alla carica: "Torno a chiedere ciò che dico dall'inizio di questa vicenda. Lusi e la Margherita pubblichino sul sito tutte le fatture e tutto ciò che è stato finanziato. Tutto. A quel punto non c'è trucco, non c'è inganno. E vediamo chi dice bugie. Quanto a me, non solo confermo che non ho mai preso una lira, come è facilmente riscontrabile dai bonifici, dagli assegni e dai documenti".

Ancor meno per il sottile va Francesco Rutelli che definisce Lusi un "ladro senza vergogna. Un mentitore e inquinatore pericolosissimo, ormai paragonabile nei comportamenti al ben noto calunniatore Igor Marini. Ha cambiato versione per la terza o quarta volta".

Il leader di Api poi annuncia: "Presenterò immediatamente una nuova denuncia alla Procura della Repubblica di Roma per le gravissime calunnie che, ho appreso, sono state pronunciate ieri notte davanti alla Giunta del Senato".

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