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L'incontro tra il politico e il boss? Davanti a Palazzo Marino

Il presunto boss Eugenio Costantino davanti all’ingresso del Comune di Milano il 21 aprile del 2011. Aveva un appuntamento con l’ex consigliere comunale Vincenzo Giudice

L'incontro tra il politico e il boss? Davanti a Palazzo Marino
Nelle quasi duemila pagine allegate agli atti dell’inchiesta che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti, si parla di diversi incontri tra politici esponenti legati alla criminalità organizzata. Dettagli che evidenziano un'intensa attività nel "voto di scambio". "Le indagini - scrivono gli investigatori - hanno dimostrato l’esistenza di un consolidato sistema che la ’ndrangheta, almeno in Lombardia, è riuscita ad attuare, riuscendo ad acquisire sempre maggiore credibilità all’interno degli ambienti politici. In altre parole, gli esponenti delle cosche hanno creato un’offerta di voti in un territorio dove la domanda è elevatissima".

Anche l’ex consigliere comunale di Milano Vincenzo Giudice incontrò un presunto boss della 'ndrangheta, Eugenio Costantino, per concordare un aiuto (in termini di voti) da destinare alla figlia Sara. La cosa strana è che l'incontro sarebbe avvenuto proprio a Palazzo Marino. Una foto che vale più di tanti verbali è stata depositata agli atti dell'inchiesta: alle 15.55 del 21 aprile 2011 al portone del palazzo comunale di Milano "bussa" Costantino (a destra nella foto). In municipio ha un appuntamento con Giudice, la cui figlia è candidata al consiglio comunale con il Terzo Polo.

Tra gli atti di indagine spuntano alcune conversazioni telefoniche in cui Costantino "inizia a procacciare (o quantomeno tentarvi) voti per la candidata" del Terzo Polo. Il 13 maggio del 2011 Costantino è al telefono con un altro indagato, Sergio Marchetto: "Ascolta me, dato che c’è una nostra amica che ha bisogno di qualche voto, che dici ce lo fai dare qualche voticino?". E l'altro: "Come no ...dammi... va beh, poi ci vediamo no?".

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